Antonello Natalicchio, candidato sindaco della coalizione composta da Pd, Con Antonello-Area Progressista, Nuova Giovinazzo e Udc, è stato il protagonista della penultima intervista (dopo quelle a de Gennaro e Depalma) realizzata da GiovinazzoLive.it nell’ambito dello speciale elezioni.n
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Il ritorno in campo – «Avremmo voluto comporre – ha esordito Natalicchio – un vasto campo di opposizione a sinistra rispetto ad una amministrazione, che si proclama terza ma che in realtà è di centro destra, in cui è ampiamente rappresentata Forza Italia e la destra di Alleanza Nazionale e sono ampiamente rappresentati i valori quella parte politica. Non è stato possibile chiudere il cerchio, perché nello schieramento di de Gennaro prevale, secondo me, una lettura frettolosa di quello che è accaduto nei 10 anni della nostra amministrazione. Poi Il Pd a Giovinazzo è l’unico partito esistente, che non si vergogna ad ammetterlo, un corpo intermedio necessario per la democrazia rappresentativa. Per questo veniamo scambiati per la politica, quella che oggi viene contestata. Noi siamo volontari della politica e depositari dei suoi valori migliori».n
Il quadro elettorale – «Depalma era convinto di fare una passeggiata, e questo è valso fino a che in campo non siamo arrivati noi. Da allora ha gettato la maschera e fatto tutti gli accordi possibili. Le otto liste sono un segno di insicurezza, sta facendo un ragionamento aritmetico, quello di mettere insieme le forze. Non sarà semplice tenere insieme un rassemblement di questo genere».n
L’opposizione in consiglio del Pd – «Il partito si è limitato a denunciare le insufficienze dell’amministrazione Depalma sulla programmazione territoriale, sull’incuria con cui viene gestita la post gestione della discarica, o i cantieri pubblici come la ciclovia, via Marina esprimendo perplessità sui due lungomari».n
Il programma – «C’è da rimettere mano alla programmazione territoriale, quello che c’è non va buttato via dalla finestra. C’è presappochismo nel dire “cancelliamo e ripartiamo”. Accanto agli strumenti urbanistici bisognerà mettere mano a opere come una cittadella dello sport, lavori sulla portualità e il rilancio dell’agricoltura».n
L’edilizia – «Nella casa si concentrano da sempre i risparmi degli italiani. A Giovinazzo sono ferme le zone in cui bisogna pensare la città. Metteremo in moto un piano per costruire case. Ripartirei dall’infrastrutturazione della zona oltre la ferrovia e dalla riqualificazione delle ex Afp».n
D1.1 – «Su questa vicenda Depalma ci ha fatto la campagna elettorale 5 anni fa, promettendo che avrebbe risolto in via amministrativa i problemi dell’area. I lottizzanti non sono delinquenti, non c’è motivo per cui venga richiesto loro di pagare i danni, quindi via la richiesta di risarcimento di 1 milione di euro. Il nostro convincimento è che ci siano state delle violazioni, ma non condividiamo l’ipotesi della lottizzazione abusiva. Quindi vediamo come evolve il problema del reato penale e della confisca, poi bisogna attendere il trasferimento dei beni al Comune, vedere i margini di manovra e mettere mano alla progettazione delle opere di completamento necessarie».n
L’uso sobrio e oculato del denaro pubblico – «In cinque anni è stato distrutto un cospicuo patrimonio comunale. La Tari è aumentata del 250 per cento. Questa è diventata la città più costosa di tutti in Puglia e una delle più costose in Italia».n
I giovani – «È la questione più grande di Giovinazzo, una vicenda generazionale aperta che va sanata. Io penso al servizio civile. Ma anche riprendere piano delle coste perché intorno ad esso si può creare lavoro buono. Accompagneremo i giovani che stanno pensando all’opzione agricoltura. Sono importanti anche nuove forme di aggregazione come il rilancio della Cittadella della Cultura e Villa Spada».