Cronaca

Casa di riposo, Daniele de Gennaro: «Metà del secondo piano resterà rustico. Posti letto ridotti a 60»

La Redazione
Il video di Daniele de Gennaro sulla casa di riposo
Il candidato Sindaco torna in video e attacca l'appalto: «C'è il rischio che questa gara ci consegni una struttura che necessiti di ulteriori finanziamenti per ottenere le autorizzazioni»
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La vicenda della casa di riposo "San Francesco" torna al centro del dibattito politico. Ad attaccare il bando di gara, emanato dal Comune di Giovinazzo a fine dicembre scorso, è Daniele de Gennaro. Il candidato sindaco della coalizione formata da Sinistra Italiana, PrimaVera Alternativa e Abbracciamo la Città, in un video girato davanti ai cancelli della struttura di via Tenente Fiorino ingombri di neve, dà l'allarme sui lavori di messa in sicurezza.

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«Ci eravamo illusi – spiega la coalizione in una nota che accompagna la pubblicazione del video- che la pubblicazione del bando di gara dei lavori di messa in sicurezza e di consolidamento statico della casa di riposo "San Francesco", pubblicato il 29 dicembre 2016, consegnasse alla città finalmente uno scenario futuro fatto di certezze. Purtroppo così non è! Studiando attentamente il bando ed il suo capitolato speciale d’appalto, emerge una situazione tutt’altro che chiara. Con estremo stupore constatiamo infatti che, anche dopo il termine dei lavori appaltati, metà del secondo piano dello stabile (quello dove sono allocati i moduli abitativi per gli ospiti) resterà a rustico e sarà inutilizzabile».

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Secondo de Gennaro e le sigle politiche che lo sostengono, il capitolato di gara non obbligherebbe l’aggiudicatario a fornire e porre in opera termosifoni, sanitari (lavabo, bidet, water, docce e vasche ed accessori per disabili), corpi illuminanti per interni ed esterni, porte interne e porte con maniglioni antipanico, rivestimenti delle pareti dei bagni, delle cucine e delle dispense. Inoltre nell'appalto non sarebbero previsti i lavori relativi alla finitura finale esterna sul cappotto e impianto solare termico e fotovoltaico necessario per legge per i lavori di efficientemente energetico.

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Da qui la denuncia: «La mancata realizzazione del secondo piano comporterà la riduzione della capacità ricettiva della struttura a soli 60 posti letto. È evidente che anche su questa questione la città non possa e non debba abbassare la guardia, perché il rischio concreto è che questa gara, a dispetto di quello che una certa propaganda vuol farci credere, ci consegni in realtà una struttura che non offre le garanzie minime di abitabilità, che necessita di ulteriori finanziamenti per ottenere le autorizzazioni di legge e che non garantisce il mantenimento dei precedenti livelli occupazionali». 

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lunedì 9 Gennaio 2017

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