Politica

Il 25 novembre: solo una ricorrenza formale?

La Redazione
Quote rosa
Le donne in politica sono sempre sacrificabili
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Non si può che condividere. Le «quote rosa» in consiglio comunale o in una qualsiasi amministrazione o ente pubblico, non è solo calcolo politico come troppo spesso avviene. Oppure solo soddisfare le norme che impongono la presenza femminile nei luoghi di rappresentanza. Le «quote rosa» sono molto di più, sono, in politica, il riconoscimento delle capacità delle donne a rappresentare pezzi della società, sono parte di quel lungo percorso che vede la parità di genere come obiettivo. Eppure a Giovinazzo qualcosa non funziona da questo punto di vista. Lo sa bene la consigliera comunale Sabrina Mastroviti che ha voluto esprimere il suo rammarico, attraverso un posto sul suo profilo social, per un’altra occasione mancata, che la dice lunga su come il «potere maschile» ancora non si scrolla di dosso tutti gli stereotipi di cui pare ne vada pure fiero, al di la delle appartenenze politiche. Per questo vogliamo ospitare su queste pagine la sua riflessione, condivisa da un’altra consigliera comunale, Nunzia Fiorentino. La proponiamo integralmente.

«Da luglio 2017 ho l’onore e l’onere di rappresentare in Consiglio Comunale una parte della cittadinanza, a cui rinnovo gratitudine per la fiducia accordata ed il continuo sostegno. Ma oggi una considerazione voglio condividerla pubblicamente. Credo che l’attuale consiglio comunale sia quello che, per la prima volta, ha una quota rosa considerevole.
Ma quello che è accaduto in Giunta negli ultimi tre anni è davvero sconfortante. Per meglio fotografare ciò che si è verificato in questi anni, provate a pensare ad una squadra mista di pallavolo, in cui ogni volta che si debbano eseguire delle rotazioni ad essere penalizzate ed a uscire dal campo siano sempre e solo le giocatrici donne! Ebbene, nella Giunta che amministra questa città sono sempre le donne a dovere abbandonare il campo! Ed oggi, dopo 4 misteriose dimissioni, sempre e solo di donne, siamo da un mese in attesa di conoscere il nome della quinta assessora! Ciò che mi fa più arrabbiare è che le chiamino “rimodulazioni di giunta”, quando andrebbero denominate con il loro vero nome: “Giochi di poteri”. Anzi “Giochi dei poteri forti”. E mi chiedo il perché. E mi interrogo sul silenzio assordante di chi assiste a questo triste teatrino senza batter ciglio. E, soprattutto, mi chiedo se il fondamentale ruolo della donna, anche in ambito politico, possa essere inneggiato solo nelle ricorrenze standard e, magari, proprio dallo stesso staff di quella squadra mista di pallavolo che le sacrifica sempre. Sono consapevole che il momento storico è delicato e difficile, ma non potevo esimermi dall’esternazione di questa breve riflessione.
E ricordo a qualcuno che ci sono manifestazioni ed eventi (come l’odierna inaugurazione dello sportello anti-violenza) che hanno un solo colore; garbo istituzionale vuole che l’invito venga esteso anche alla componente di opposizione femminile.

Donne, per restare in tema!

giovedì 26 Novembre 2020

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Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Di più, in questo momento un autentico diversivo “governativo” intriso di facile retorica.

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