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La scuola ripartirà in sicurezza. I piani per le emergenze ci sono

Mino Ciocia
Mino Ciocia
giuseppe conte
Conte ai ragazzi: «siete stati voi a pagare il prezzo più alto di questa emergenza»
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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non esclude che possano verificarsi casi di positività al Covid 19 nelle scuole italiane, ma i piani per far fronte ad eventuali emergenze sarebbero pronti. Lo ha affermato durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri alle 15 a Palazzo Chigi. «Abbiamo lavorato intensamente alla riapertura delle scuole – ha affermato – Quest’anno avverrà in un contesto nuovo e non facile che sfiderà tutto il sistema Italia. Ma grazie al nostro lavoro l’anno scolastico comincerà regolarmente». La scuola, la campanella suonerà ufficialmente il 14 settembre, in Puglia il 24, in questi giorni è al centro del dibattito politico, con non poche contestazioni al Ministro Lucia Azzolina, nonostante siano stati investiti 7 miliardi di euro per garantire la sicurezza degli studenti e di tutti gli operatori scolastici. «Le famiglie italiane – ha rassicurato il premier – non devono dubitare: abbiamo fatto il massimo per dare ai ragazzi il meglio e per regalare alla scuola un nuovo inizio». Annuncia comunque qualche cambiamento e qualche nuova regola che andrà ad aggiungersi alle consuete. «Il rientro in classe – ha affermato – è in piena sicurezza e sarà il faro di questo governo. È stato un grande lavoro di squadra. Devo ringraziare i ministri Azzolina, Speranza, De Micheli, Boccia, il commissario Arcuri, Borrelli e tutti i rappresentanti di regioni e enti locali». Molto però è lasciato ai dirigenti scolastici e alle famiglie. Come gli ingressi scaglionati che dovranno essere gestiti direttamente dagli istituti scolastici, alle famiglie il compito di misurare la temperatura corporea dei propri figli e di avvisare il medico in caso di anomalie. «Rivolgo un appello ai principali protagonisti della sfida: ai nostri ragazzi – ha concluso Conte – Mi rivolgo a voi per dirvi grazie, siete stati voi a pagare il prezzo più grande di questa emergenza. La scuola chiusa, la didattica a distanza è stato un peso enorme. La tecnologia che avete a disposizione non ha potuto compensare la rinuncia che siete stati chiamati a compiere». Banchi mono posto, non più aule pollaio, 11 milioni di mascherine al giorno, gel disinfettante, queste le prime armi messe in campo per fronteggiare eventuali casi di contagio. «A scuola – ha affermato la Ministra Azzolina nel corso della conferenza stampa – ci sono delle regole, delle misure sanitarie, ma anche adulti preparati. L’unica via è garantire una grande alleanza con le famiglie. Dobbiamo essere tutti responsabili, anche fuori dalla scuola. La scuola ha bisogno di essere protetta il più possibile». Il rebus è ancora nel trasporto scolastico. «Per il trasporto locale – ha sottolineato la Ministra De Micheli – abbiamo pensato ad un sistema di flussi complessi pensando anche a chi torna al lavoro. Ci sarà obbligo della mascherina chirurgica, il massimo del riempimento è all’80 percento e una riduzione dei posti in piedi. Dovranno esserci distributori di disinfettante e il personale dovrà verificare che la mascherina sia indossata». La scuola è macchina complessa che tra studenti e personale scolastico coinvolge oltre 30 milioni di persone. Ne è consapevole il Ministro della Salute Speranza. «Ci attende un anno scolastico molto impegnativo – ha affermato – Ci saranno difficoltà, ci sono già stati alcuni casi di positività, ce lo aspettavamo, le procedure sono state efficaci la scuola e la sanità sono tornate a parlare».

giovedì 10 Settembre 2020

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