Politica

La Festa degli italiani tra sobrietà e divisioni

mino ciocia
Il Quirinale
Tra distanziamento sociale e selfie si è celebrato il 2Giugno
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La Festa della Repubblica. Un 2 giugno da ricordare. Per la pandemia che ha scosso i mesi precedenti e che non è ancora sconfitta. E per le celebrazioni e manifestazioni, così diverse, così divisive. Mentre il Capo dello Stato nei suoi discorsi ufficiali auspica all’unità della nazione, c’è chi invece scende in piazza per affermare una sua idea politica che unitaria proprio non è. E mentre vediamo passare in Tv le immagini di Sergio Mattarella che sale all’Altare della Patria distanziato dalle altre autorità e con indosso la mascherina, e lo abbiamo visto anche a Codogno, epicentro dell’epidemiaper tutta l’Italia con bocca e naso coperti anche durante la pronuncia del suo discorso, vediamo altrettanti immagini di chi nelle piazze fa assembramento, fa selfie, rilascia interviste senza adottare la precauzione minima a cui tutti siamo tenuti.E non sono solo i leader dei partiti di opposizione, Salvini, Meloni, Tajani, che srotolano il lungo tricolore, usato più volte come paravento per coprire le loro mire politiche e di potere, sono anche i gilet arancioni, che con i loro comportamenti mettono a rischio tutti, a cominciare da quelle partite Iva che dicono di voler difendere. Fa impressione, si proprio impressione dover assistere a questo in barba a chi è rimasto chiuso in casa per tre mesi o giù di lì. A Roma, a Milano e in tutte le principali città italiane.
Fa anche impressione vedere le foto dei nostri rappresentanti, quelli locali, postate sui siti istituzionale, che si fanno immortalare vicini vicini tra loro per la deposizione di un mazzo di fiori al Monumento dei caduti, mentre dalle città limitrofe arrivano immagini di sindaci e assessori ben distanziati tra loro. Non è finito tutto. Il virus ancora circola. E se vale per il popolo dover mantenere ancora il distanziamento sociale, pena salatissime ammende, vale anche per chi il popolo lo rappresenta. Soprattutto in una giornata dove i simboli sono importanti. Quei simboli che rappresentano, o a questo punto, che dovrebbero rappresentare, una intera nazione.

martedì 2 Giugno 2020

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Ruggero Iannone
Ruggero Iannone
3 anni fa

Come mai nessun commento e rimprovero agli assembramenti del 25 aprile, in piena pandemia e con assoluto divieto di uscire? Mah! il solito articolo fazioso

Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Ma perché Mattarella indossava la mascherina se si trovava a metri di distanza dagli altri?

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