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Decreto Rilancio, previsto il bonus ristrutturazioni al 110%

Savino Alberto Rucci
Savino Alberto Rucci
cantieri edili
Efficientamento energetico e sismico, rimborsi in 5 anni
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Tra le misure previste dal “Decreto Rilancio” spicca senz’altro il bonus ristrutturazioni al 110%, una misura volta a rilanciare il mondo dell’edilizia ed agevolare tutti coloro che progettano lavori alle proprie abitazioni principali.
La misura riguarderà le spese sostenute per lavori di risparmio energetico e di sicurezza sismica degli edifici sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021.
In particolare tale misura riguarderà tre tipologie di interventi: isolamento termico delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25 per cento della superficie disperdente lorda dell’edificio medesimo con un tetto di spesa di 60.000 euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Oppure interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A.
O in ultimo gli interventi sugli edifici unifamiliari per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore, ivi inclusi gli impianti ibridi o geotermici, anche abbinati all’installazione di impianti fotovoltaici.
Il decreto specifica poi che la detrazione al 110% si applica anche agli interventi di efficientamento energetico elencati all’articolo 14 del decreto-legge n. 63 del 2013, come ad esempio la sostituzione degli infissi, ma solo a condizione che siano eseguiti congiuntamente ad almeno uno degli interventi principali sopra elencati.
Le somme saranno rimborsabili non più nei canonici dieci anni attualmente previsti per le detrazioni al 50 e 65% ma in cinque anni e soprattutto è prevista la possibilità di cedere il credito maturato alle banche o di chiedere lo sconto in fattura all’impresa che realizza i lavori.
Ma bisognerà in ogni caso dimostrare, tramite attestato di prestazione energetica rilasciato da un tecnico abilitato, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio o se ciò non è possibile il conseguimento della classe energetica più alta.

domenica 17 Maggio 2020

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