«Tutti i giovinazzesi pagheranno una Tari più alta». È questo il duro giudizio espresso da PrimaVera Alternativa all’indomani del consiglio comunale di venerdì scorso che ha deliberato, tra le altre cose, le tariffe della Tari (tassa rifiuti) per il 2019. «Ci è stato presentato – scrive il movimento in una nota apparsa su Facebook – un piano economico finanziario incompleto (privo dell’obbligatoria analisi dei fabbisogni standard, della relazioni sulla qualità dei servizi, dei flussi dei rifiuti), incomprensibile (per mancata esplicazioni di molte variabili utilizzate nel calcolo dei costi) ed erroneo (non solo per i numerosi svarioni grammaticali, ma anche per la mancata applicazione di un indice di recupero che avrebbe potuto determinare una riduzione delle tariffe), col quale sono state approvate le tariffe Tari per l’anno 2019».
I COSTI Ad attirare le critiche di PrimaVera Alternativa è il piano economico finanziario presentato dalla azienda che gestisce raccolta e smaltimento rifiuti, sulla cui base vengono poi determinate le tariffe per l’anno 2019. A quanto pare rispetto al 2018 il costo del servizio è aumentato di circa 150mila euro, «Nonostante – precisa il consigliere Daniele de Gennaro – la percentuale della differenziata sia salita dal 70% al 74%». Anche se è presto per formulare un conteggio preciso, secondo Pva, gli aumenti nelle bollette delle utenze domestiche potrebbero attestarsi sull’1/2%, forse qualcosa in più per le non domestiche.
AUMENTO RIFIUTI Un aumento, quello del piano economico finanziario, che, da quanto trapela dall’amministrazione comunale, sarebbe invece collegato all’aumento globale dei rifiuti raccolti, che tra il 2017 e il 2018 sono infatti cresciuti di 500 tonnellate, 200 delle quali di rifiuti indifferenziati il cui smaltimento è molto costoso per le casse comunali.