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Sanità, Bavaro risponde a Sollecito: «Sui Pta l’assessore si sbaglia, purtroppo»

La Redazione
Un pronto soccorso
Il segretario di SI «Non è vero che solo gli ex ospedali possono essere riconvertiti in Presidi Territoriali di Assistenza, per cui Giovinazzo non ne avrebbe diritto»
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Continua la polemica a distanza tra Nico Bavaro, segretario regionale di Sinistra Italiana, e l’assessore Michele Sollecito sul tema della sanità a Giovinazzo. La vicenda riguarda l’istituzione da parte della Regione di 33 Presidi Territoriali di Assistenza. Bavaro ha giudicato una «occasione persa» il fatto che la città di Giovinazzo sia stata esclusa da tale lista. Sollecito ha replicato sostenendo che il piano riguardava la conversione di ex strutture ospedaliere e che la responsabilità dello stesso non poteva essere addossata all’amministrazione comunale. Una lettura su cui Bavaro non è d’accordo.

«Non è vero, come dice l’assessore – scrive Bavaro in una nota -, che solo degli ex ospedali possono essere riconvertiti in Presidi Territoriali di Assistenza, per cui Giovinazzo non ne avrebbe diritto. È una lettura sbagliata e frettolosa. La delibera regionale del 12 giugno scorso in cui si parla di PTA, dice che c’è la possibilità di individuare altri Presidi territoriali di assistenza “sulla base delle evidenze epidemiologiche e del fabbisogno sanitario del territorio di riferimento adeguatamente giustificato dai proponenti, nonché dell’assetto dei servizi sanitari del territorio di riferimento in esito ai processi di riorganizzazione”. Il virgolettato è proprio della delibera regionale e vuol dire una cosa semplice: se ci sono dei territori con particolari necessità dal punto di vista del fabbisogno sanitario e che hanno difficoltà specifiche come effetto dei processi riorganizzativi, possono avanzare richieste specifiche».

PORTA CHIUSA «Può essere – prosegue il segretario di SI – che l’assessore Sollecito ritenga che le cose vadano bene così a Giovinazzo, dal punto di vista dei servizi sanitari (chiediamo ai giovinazzesi?), ma faccio sommessamente notare (come già fatto nel consiglio comunale del 7 agosto) che con un ospedale che chiuderà come Molfetta e che si occupava di molti servizi territoriali per i giovinazzesi, con l’ospedale del San Paolo che viene progressivamente ridimensionato e con una serie di servizi territoriali che vengono spostati, Giovinazzo avrebbe il sacrosanto diritto di chiedere per i suoi cittadini un Presidio territoriale degno di tale nome, almeno per garantire la presa in carico dei pazienti cronici. Forse l’assessore non sa a cosa sono costretti i nostri concittadini dializzati o diabetici, tanto per intenderci. Su tutto il resto degli attacchi dell’assessore non rispondo nemmeno, perché non ho intenzione di partecipare a questo clima di rissa perenne, considerando anche la serietà del tema. Avevo provato, con molta tranquillità, ad offrire un suggerimento all’amministrazione, nell’interesse della città, per fare una battaglia comune di tutta la politica giovinazzese, esattamente come avevo scritto. La risposta è una porta chiusa e una polemica. Dico solo all’assessore che la porta non la chiude a me, ma a quei giovinazzesi (soprattutto i più anziani) che ogni giorno sono costretti a muoversi per ogni minima cosa e che gravano sulle famiglie. Peccato».

sabato 1 Dicembre 2018

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