474 voti in più rispetto al primo turno per Michele Sollecito, 781 voti in più per Daniele De Gennaro, ma non sono bastati per superare quel quasi 4 percento che divideva i due candidati sindaco dopo il 12 giugno. 121 voti, una inezia, questa la differenza tra i due candidati che si è palesata dopo un paio d’ore dall’inizio degli scrutini. Ci sono i felici e ci sono i delusi, chi festeggia e chi si chiede «come mai». Ma quasi un giovinazzese su due non ha esercitato il diritto di voto. E su questo la politica tutta dovrà riflettere. Dovrà riflettere su come le classi dirigenti potranno rappresentare al meglio i cittadini, su come fare per far tornare la fiducia nella politica. Perché di questo si tratta. La politica non risponde più ai bisogni reali della popolazione. È autoreferenziale o poco più. Perché in fondo un sindaco è eletto da appena un 20 percento circa di quello che sarebbe l’elettorato attivo. Un po’ troppo poco per dirsi «sindaco di tutti».
Politica
Tra Sollecito e de Gennaro vince l’astensionismo
Pochi voti hanno separato i due contendenti ma la metà degli elettori ha disertato le urne
Un nell'argomento consolatorio per i perdenti…..pensare che chi non è andato al voto avrebbe votato per loro.
E' da tempo che funziona così anche a livello nazionale ma i falsi politici, perdenti e vincenti, fanno finta di niente. Vince sempre l'incompetenza già dalla campagna elettorale!