Eppure dal palco Michele Sollecito voleva un confronto diretto con il suo avversari Daniele de Gennaro. Eppure il candidato sindaco ammiccava a Maria Rosaria Pugliese definendola persona garbata. E invece è bastata la notizia che ci sarebbe un possibile accordo tra de Gennaro e Pugliese (noi usiamo il condizionale in assenza di una comunicazione ufficiale) in vista del ballottaggio del 26 giugno, per scatenare gli impulsi più bassi di chi vorrebbe rappresentare tutti i cittadini giovinazzesi in consiglio comunale. Istinti bassi che appaiono sui canali social vicini a Sollecito. Addirittura qualche post dal sapore denigratorio appare sulla pagina del vicesindaco uscente. Siamo certi che non si tratta della sua pagina ufficiale, ma da quel profilo è anche condiviso. Così come dalla pagina del sindaco uscente Tommaso Depalma, la Pugliese è definita come la cuoca che deve rimestare un possibile minestrone. Di Depalma sappiamo, non ha mai amato usare toni istituzionali nei confronti dei suoi oppositori, anche quando era chiamato a rappresentare la città. Figuriamoci adesso che è al temine del suo mandato. Eppure, per le cose dette dal palco da chi vorrebbe succedergli, tutto questo «fango» non dovrebbe essere lanciato. Ma si sa, va così. È il prodotto di una politica autoreferenziale, dove non contano i contenuti, non contano le strategie politiche, ma solo quelle che portano uno piuttosto che un altro a sedere in consiglio comunale. È bastato l’annuncio del comizio in piazza di de Gennaro a scatenare la bagarre. È bastato vedere gli slogan usati da Pugliese e de Gennaro riuniti sullo stesso manifesto per far uscire allo scoperto il peggio che in politica possa esserci. E rispetto alla melma che ormai sta pregnando tutti i settori della vita sociale e civile di Giovinazzo, i temi importanti, quelli veri, rimangono nel cassetto. Non si parla di lavoro, non si parla di sviluppo, non si parla del calo demografico e di intere generazioni costrette a partire in cerca di futuro. Tutto questo è rimasto ai margini della campagna elettorale, anche quella di questo turno di ballottaggio. Non è un bel clima, e chi ancora adesso rappresenta le istituzioni ne è direttamente responsabile. Anche se vuol far finta di nulla.
Politica
Altro che confronto e sobrietà, la macchina del fango è tornata in movimento
Si alzano i toni sui social in vista del turno di ballottaggio per la elezione del sindaco
Delusione totale per la pugliese alla fine si è dimostrata una persona (quaquaraqua)come si suol dire .