672 schede bianche. Esattamente quante ne sarebbero servite per eleggere alla prima votazione il Presidente della Repubblica. Sembrerebbe una coincidenza, ma mai come questa volta quei numeri sono segnali. Probabilmente usati per testare l’eventuale convergenza delle forze politiche in Parlamento su un nome condiviso. La controprova è nel dialogo che si è aperto contemporaneamente alle votazioni per il Capo dello Stato, tra le parti politiche. È noto, nessuno schieramento, centrodestra o centrosinistra, ha i numeri per eleggere «in proprio» il Presidente, forza di cose ci devono essere accordi che probabilmente si paleseranno alla quanta votazione, quando cioè sarà sufficiente la maggioranza assoluta dei votanti per eleggere il successore di Sergio Mattarella. Per le prime tre votazioni è necessario il voto favorevole di due terzi dei grandi elettori. Quei due terzi che al primo scrutinio hanno votato scheda bianca. Questo pomeriggio si replica. Si torna a votare, si continua a dialogare.
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Speriamo di non scivolare nella dittatura presidenziale della finanza internazionale….