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Nuovo porta a porta: «Un provvedimento incomprensibile»

La Redazione
Raccolta differenziata
Per Pva è solo propaganda in una città che paga la Tari più alta della provincia
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Perplessità. È la sensazione più diffusa all’annuncio della nuova ordinanza del sindaco Tommaso Depalma circa la sua ordinanza sulle nuove disposizioni per il conferimento dei rifiuti indifferenziati per le utenze domestiche e sugli eco box da realizzare per bar e ristoranti. Perplessità tra la popolazione locale, propaganda per Primavera Alternativa che punta il dito su quello che dovrebbe essere uno strumento in grado di migliorare il sistema di raccolta porta a porta.  

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«Un provvedimento incomprensibile – scrive il movimento politico – mai discusso nella competente commissione consiliare “Ambiente”, emanato senza alcun confronto con la cittadinanza, pensato male e scritto peggio, che complica la vita delle utenze domestiche e commerciali», secondo Pva nei cinque anni trascorsi dall’avvio del servizio di porta a porta, le percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti sono scese dal 74 percento, dato del 2018, al 71 percento nel 2021. «Mella città che paga la Tari più alta di tutta la provincia – scrive ancora Pva – e dopo i sacrifici fatti dai giovinazzesi, sarebbe stato lecito attendersi un premio per i cittadini più virtuosi attraverso la tariffazione puntuale, con l’utilizzo della tessera a punti, o almeno una caccia senza quartiere “ai furbetti della Tari” affinché pagando tutti, tutti pagano meno. Ma nell’ordinanza che andrà in vigore dal 17 gennaio, non c’è nulla di questo. Solo obblighi e sanzioni, buoni solo per fare cassa».

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Anche sull’annuncio della distribuzione dei sacchetti trasparenti Pva ha da dire la sua. «Secondo i roboanti comunicati stampa – afferma il movimento politico – tali buste sarebbero distribuite dal Centro Comunale di raccolta. Sennonché i tanti giovinazzesi che si sono recati presso il CCR, hanno amaramente scoperto di aver fatto un viaggio inutile. Non c’era nessuna busta disponibile, e questo a pochi giorni dall’entrata in vigore dell’ordinanza. Per di più in quella sgangherata ordinanza non c’è scritto nulla che obblighi la Impregico a fornire le buste». C’è poi quella parte dell’ordinanza che riguarda le utenze non domestiche che impone il mascheramento dei contenitori per i rifiuti. «In una città che vorrebbe essere turistica – incalza Pva – non c’è nessuna indicazione su forme, colori, dimensioni degli eco box da utilizzare per mascherare i contenitori di immondizia, né tantomeno la previsione di un supporto per le imprese già in forte difficoltà a causa della pandemia». Secondo l’ordinanza gli eco box dovrebbero essere realizzati dagli esercizi commerciali, pagando oltremodo, anche l’occupazione del suolo pubblico.

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«Non c’è nell’ordinanza – continua Pva –  nessuna indicazione o precauzione da adottare per tutelare il decoro di piazze, lungomare, chiese e monumenti. Tutto è lasciato al caso, alla buona volontà e alle tasche delle attività commerciali, con il rischio che spettacoli indecorosi, come quello di via Fossato, invasa da decine di contenitori di rifiuti si possano ripetere ovunque».

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giovedì 13 Gennaio 2022

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