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Tre interrogazioni di Pva per sapere della velostazione, di Urban Promo e delle case popolari

La Redazione
PrimaVera Alternativa
Le domande presentate in consiglio comunale avranno risposta con la prossima seduta della massima assise cittadina
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La velostazione, la partecipazione di Giovinazzo a Urban Promo e le case popolari che si sarebbero dovute costruire in zona 167. Tre diversi argomenti che sono diventati altrettante interrogazioni che Primavera Alternativa ha voluto rivolgere all’amministrazione comunale. Per quello che Pva chiama «pressing istituzionale». 

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La prima delle interrogazioni riguarda la velostazione. Inaugurata in pompa magna, ma rimasta tristemente chiusa, con tanto di porta blindata. «Già in occasione dell’avvio dei lavori – si legge in una nota stampa diffusa da Pva – condannammo il doloroso abbattimento di svariati alberi per realizzare un’opera che, per avere senso, sarebbe dovuta essere allocata nelle immediate vicinanze o all’interno dello scalo ferroviario». Non fu solo Pva ad alzare gli scudi contro quella realizzazione, ma anche l’intero quartiere. A distanza di mesi il manufatto è chiuso e non si conosce se sarà prima o poi aperto alla funzione per il quale è stato realizzato. «Quando saranno resi fruibili al pubblico i servizi della velostazione? Ha chiesto Pva con la sua interrogazione – ci sarà un affidamento in concessione o gestione? Ci sarà una gara pubblica o sarà tutto affidato in modo diretto in piena campagna elettorale? Il comune dovrà pagare un corrispettivo in favore del gestore o concessionario?». 

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La seconda interrogazione riguarda la trasferta milanese per la partecipazione a Urban Promo. Una trasferta, sei persone in tutto, che è costata alle casse comunali oltre 6.300 euro tra canone per la partecipazione, biglietti aerei e soggiorno. In quella occasione è stato presentato il progetto di recupero e trasformazione dell’ex calcificio che sorge sulla ex statale 16 in direzione Molfetta.  Un progetto presentato da privati che vorrebbero investire su quell’area e per questo Pva chiede «quale sia stato l’intervento pubblico in una proposta progettuale a scopo di lucro tale da giustificare l’esborso di fondi comunali». 

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L’ultima delle interrogazioni riprende alcune affermazioni di Tommaso Depalma, fatte durante la scorsa campagna elettorale che lo ha visto rieletto sindaco. Le affermazioni riguardavano la realizzazione di 35 alloggi popolari da realizzarsi nelle vicinanze del PalaPansini. «Una bufala elettorale – l’ha bollata Pva – raccontata sulla scorta di un fantomatico protocollo sottoscritto con Arca Puglia». Già nel 2017, in piena campagna elettorale quelle realizzazioni sembravano improbabili. «Perché quelle aree – scrive il movimento – sono destinate al soddisfacimento degli standard urbanistici, scuole per esempio, e non possono sviluppare una volumetria edificatoria». Qull’annuncio scriva ancora Pva è stato «uno squallido utilizzo a fini meramente propagandistici ed elettorali di una tematica così delicata che crea false aspettative nelle fasce più deboli della popolazione». Per questo Pva intende chiedere «le ragioni per cui a distanza di 4 anni e mezzo dalla sottoscrizione con Arca Puglia del Protocollo d’Intesa, di case popolari non se ne sia vista neanche l’ombra». 

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Le tre interrogazioni sono state tutte presentate nella scorsa seduta del Consiglio Comunale. Le risposte da parte dell’Amministrazione arriveranno con la prossima riunione della massima assise cittadina. 

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martedì 7 Dicembre 2021

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Graziano
Graziano
2 anni fa

La velostazione serviva a mettere in fienile i soldi europei della mobilità, ora ogni spesa ulteriore sarebbe da accollare al Comune.

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