Politica

Notizie parziali, pilotate, false, che diventano verità incontestabili?

La Redazione
Informazione online
Come per Don Chisciotte, il rischio vero è di rimanere «tramortiti a terra»
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Una bugia ripetuta una infinità di volte finisce per essere una verità. È un adagio che aderisce perfettamente a quell’era digitale che stiamo vivendo a causa della diffusione dei canali social. Le cronache sono piene di notizie parziali, pilotate, false, che distorcono i fatti, che parlano a chi non ha voglia o la possibilità di informarsi a dovere. 

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Di esempi recenti ce ne sono tanti, a tutti i livelli, soprattutto in politica. Dagli eventi internazionali a quelli nazionali, ma anche livello locale non mancano. Lo fa notare il Comitato per la Salute pubblica a proposito di una vicenda, che poteva sembrare marginale, ma che improvvisamente è entrata quasi di prepotenza nel dibattito cittadino. Quale? La «lenticchia d’acqua», la famigerata erbetta che cresce sulle acque stagnanti, che secondo alcune ricostruzioni, istituzionali e non, avrebbe convinto il Comitato regionale per la Via, a respingere il progetto di ricostruzione dell’ex marmeria Barbone.  

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«Sono mesi che va avanti questa storiella – scrive il Comitato – raccontata in mille post, articoli telematici o a stampa. “Parole, parole, parole”… che si rincorrono. Indirizzate addirittura al Presidente del Consiglio Mario Draghi, che le ha reinviate al mittente con la sottolineatura delle competenze regionali in materia. Ma mai nessuno che si prenda la briga di leggere davvero gli incartamenti». Gli incartamenti, come li chiama il Comitato, dicono ben altro, altro che «lenticchia d’acqua», che si è citata in quei documenti come descrizione dello stato dei luoghi, ma che non appare per niente ostativa nei confronti di un progetto che presenta ben altre problematiche. «Il guaio – scrive ancora il Comitato – è che ne va di mezzo l’informazione pubblica, i cittadini destinatari di messaggi alla fine fuorvianti. Eppure vi era stato un Consiglio comunale che saggiamente aveva accolto il suggerimento di chi temeva un polverone di parole e chiacchiere destinate a far del male innanzitutto ai proponenti, al progetto di ristrutturazione stesso. Perché ripetere all’infinito una storiella infondata: la “lenticcchia d’acqua” come causa della bocciatura, propinata persino dal nostro Primo Cittadino al Presidente del Consiglio dei Ministri?». 

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Il Comitato Via non è una associazione ambientalista, non è il Ministero per l’ambiente, è un organo che deve valutare i progetti dal punto di vista tecnico. Valutazioni, ricorda il Comitato «espresse più volte in varie riunioni e rimaste sempre senza risposta. Le motivazioni? È scritto nero su bianco e sono riassumibili in molti fattori, tra cui: aumento delle nuove volumetrie previste dal progetto di ristrutturazione in quantità superiori al 20% consentito dalle norme attuali; realizzazione di un parcheggio in modalità e in ambiti non consentiti dalle norme attuali; realizzazione di un sottopasso in modalità anch’esse non consentite ecc. ecc.». E ancora, le fondamenta che non sarebbero consone alla realizzazione di un manufatto di più piani. Tutte valutazioni su cui sono stati chiesti chiarimenti e approfondimenti che non hanno mai avuto seguito. 

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Il Comitato in conclusione cita Cervantes e il suo Don Chisciotte. «Perché chiacchierare a vuoto sulle lenticchie d’acqua (magari tanto per ridere), così come Don Chisciotte faceva con i mulini a vento scambiati per “giganti”? Alla fine contro quelle le “lenticchie” vere – volumetrie, parcheggi ecc. – ci si va a scontrare e si rimane “tramortiti per terra”. Il guaio è che si continua a non informare correttamente i cittadini, che rimane il dovere primario. E che, a furia di “lenticchie”, si finirà per piangerci quel rudere su quella costa per l’eternità».

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venerdì 25 Giugno 2021

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Franco
Franco
2 anni fa

Chi ha il potere di influenzare le notizie in genere ha il potere economico necessario ed ha bisogno di incrementarlo.

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