Politica

Il consiglio sulla sfiducia al sindaco ha lasciato una scia senza precedenti

La Redazione
Depalma in streaming
L'indignazione corre sul web. Il Comitato se ne fa interprete
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Il consiglio comunale che ha discusso la sfiducia al sindaco Tommaso Depalma ha lasciato dietro di se una eco che non si spegnerà tanto presto. A causa dei toni accesi oltre modo con cui il primo cittadino ha controbattuto le tesi dell’opposizione a sostegno delle motivazioni per le quali chiedevano la sfiducia a Depalma e alla sua giunta. Toni accesi su cui il «Comitato per la salute pubblica» ha voluto rimarcare quanto non si era mai visto in un consiglio comunale seppur riunito a distanza.

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«Ieri sera – scrive il Comitato – Giovinazzo tutta ha subito una violenza inaudita. Nessuno di noi meritava di essere rappresentato da un primo cittadino, il signor Tommaso Depalma, accanitissimo persecutore di consiglieri comunali e comuni cittadini, facitore di sproloqui verbali di immondo spessore, colmi di ingiurie e insulti». Offese dirette non solo al primo firmatario della mozione di sfiducia, ma anche a semplici cittadini, colpevoli di avere ruoli politici o di essere simpatizzanti di partiti poco graditi dallo stesso primo cittadino e da buona parte della sua maggioranza.

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«Ha pochi precedenti l’indegno spettacolo andato in onda ieri sera in streaming da Palazzo di Città e visibilissimo ancor oggi da tutti – scrive il Comitato – Chi vuole può stivarlo tra gli annali molto poco commendevoli della storia cittadina: fortunatamente senza precedente alcuno». Un consiglio comunale gestito male, che si prevedeva già alla vigilia «acceso», ma non nelle forme e nei modi con cui si è svolto.  

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«Il signor Tommaso Depalma – si legge ancora nel documento del Comitato –  che sventuratamente da poco più di otto anni primo rappresentante della città, si è prodotto in una infinita sequela di ingiurie. Il tutto senza mai rispondere nel merito ai rilievi giuridici avanzati in una protocollare mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni, oggetto di una regolarissima convocazione di Consiglio comunale.

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Evidentemente i rilievi giuridici avanzati dalle opposizioni – rafforzati e esplicitati da una serie di rilievi e ingiunzioni di svariati organi di controllo comunali e sovracomunali – sono, nei modi più gentili esposti, “sabbia negli ingranaggi”, “mezzucci sporchi”. Il colmo è stato raggiunto in corso di seduta e soprattutto alla fine, con il voto. Per tutta la prolusione del Depalma non un solo consigliere – a partire dal presidente del Consiglio Comunale – ha osato alzare un dito, una mano, per dire di usare altri toni, altri termini, magari moderarli. Ma alla fine tutti i consiglieri e le consigliere della maggioranza hanno fatte propri quei termini, quelle espressioni con l’adesione del voto, senza prendere mai le distanze in alcun modo da quei termini offensivi, da quelle ingiurie a presenti e, peggio, ad assenti privi di diritto di replica». Gli stessi soggetti fatti a bersaglio dagli improperi del sindaco si dicono abituati a questo modo di fare, ma evidentemente c’è un limite che buona parte della città, quella che segue le vicende politiche locali, non riesce più a tollerare.

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«Vergogna  – scrive per tre volte il Comitato –  Tutti costoro non si rendono conto nemmeno che in quel modo, con il loro voto, hanno messo la loro faccia sotto quelle parole, hanno firmato quei termini.

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In primis, il presidente del Consiglio comunale, un inetto incapace prima di negare l’audio, quando era necessario, a chi si produceva in una sequela di ingiurie e poi di distinguersi con una dichiarazione di voto dal letamaio andato in onda sotto la sua regia. Meglio tacere poi per l’epilogo: una proposta illegittima – secondo il regolamento vigente – di conferimento di civica benemerenza a chi infine ha ricoperto illegittimamente un incarico dirigente. Ma tant’è questa è la maggioranza che ci governa e rappresenta. Poveri noi».

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domenica 28 Febbraio 2021

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Eleonora
Eleonora
3 anni fa

Che vuoi aggiungere bisogna solo augurarsi che tutto ciò non esca fuori dal nostro paese è non lo veda nessun'altro altrimenti se mi chiederanno di che paese sei non dirò di certo di Giovinazzo che vergogna.
Ecco da dove ha preso spunto la fiction che dice,
ti mando ha Giovinazzo in tanti anni di sproloqui e facile cadere nel fosso.

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