“Io nell’altro, l’altro in me“. Si intitola così la mostra fotografica commentata dagli studenti stranieri del corso di lingua italiana per adulti, che sarà esposta, a cura della Caritas di Giovinazzo, da domani, lunedì 12 agosto a giovedì 15 nell’atrio del Palazzo vescovile dalle 18 alle 20. La mostra è già stata ospitata all’interno della festa dei popoli di Molfetta.
Le fotografie sono state scattate in varie località italiane dai fotografi Mimmo Tricarico e Michele Azzollini. Le didascalie sono state scritte, a volte con la mediazione delle insegnanti, dagli studenti adulti stranieri che frequentano i corsi di alfabetizzazione del Cpia (Centro provinciale per l’istruzione degli adulti) Bari 1 di Molfetta. Gli studenti hanno riconosciuto, nei luoghi fotografati, la geografia dei propri ricordi, generando un accostamento inedito. Nel titolo di ogni fotografia esplode questo accostamento: Basilicata-Afghanistan, Puglia-Gambia non sono notazioni geografiche, ma prese di posizioni etiche in un mondo di confini e di muri. Un’occasione per sentirsi fratelli, in questo momento storico di indifferenza e odio.
Invece che usare gli slogan di partito come “odio e intolleranza” che sappiamo bene essere rivolti a una parte politica con intenti esclusivamente elettorali bisognerebbe cominciare una buona volta a ragionare sul problema immigrazione e chiedersi se c'è davvero non una “migrazione” ma più semplicemente un traffico illegale di essere umani da paesi dell'Africa sub tropicale all'Europa, gestito dai libici, favorito dalle navi Ong, finanziato da grossi gruppi finanziari e finalizzato a fornire manodopera a basso costo ad allevatori di bestiame e coltivatori di pomodoro, olive, uva, angurie etc