Cultura

Renato Sciolan: «La Puglia è un amore indissolubile»

Savio Magrone
La mostra di Renato Sciolan in sala San Felice
Successo di pubblico per la mostra. L'artista: «Esprimo la mia gratitudine e ringrazio il comune di Giovinazzo per l'opportunità concessa»
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La Puglia come l’amore di un genitore verso il proprio figlio, un amore indissolubile, simile ad un cordone ombellicale che non verrà mai reciso e che resterà costantemente presente nel corso della propria vita. È questo, come è stato spiegato nella inaugurazione, l’obiettivo di “Puglia Madre Terra”, la mostra artistica di Renato Sciolan, ospitata la scorsa settimana in sala San Felice.

La mostra, costituita da circa 40 opere, traccia il profilo della nostra terra, in un percorso in cui si incontrano scene di pescatori e di braccianti, intenti nel ripiegare le reti dopo una battuta di pesca o la raccolta delle olive, riconducendo lo spettatore in un tempo lontano quando l’economia era basata essenzialmente sulla pesca e sull’agricoltura. Nella mostra, inoltre, compaiono opere in cui si evincono le tradizioni dell’artigianato tipico pugliese come le terrecotte di Grottaglie e i merletti del Salento. In altre opere sono rappresentati i paesaggi tipici della nostra terra, privi di contaminazioni urbanistiche, i quali riconducono lo spettatore al messaggio che l’artista vuole proporre, ovvero una maggiore attenzione verso il territorio affinchè nuove generazioni possano godere di tale scenario paesaggistico divenendone custodi.

«Ho riscontrato nell’assessore Vacca -spiega Sciolan – una particolare attenzione verso questa mostra e per quanto proposto in essa, essendo lei stessa un’operatrice turistica ed accompagnando spesso visitatori in giro nel nostro territorio per tale sua professione ed analogia si è ritrovata in una sintonia meritevole di lode».

Considerato l’interesse storico-sociale ed ambientale di tale mostra, al fine di dare una più ampia visione, l’assessore ha voluto prorogare la permanenza sino a ieri, domenica 5 agosto, per concederne una maggiore visibilità. Nell’arco dell’intera settimana, sono stati numerosi gli spettatori accorsi alla sala San Felice.

«Sinceramente si evince che alcuni visitano la mostra in modo frettoloso – ha sottolineato l’artista – ed altri si soffermano in modo interessato relazionando spesso con me su quanto visto, condividendone il percorso. Sono quasi 20 anni che sono presente puntualmente nei vari programmi dell’Estate Giovinazzese e, se posso esprimere un mio giudizio, credo che manchi un Infopoint culturale o presenze di totem ubicati in luoghi di maggiore percorribilità che possano indicare percorsi storici culturali da seguire, ma comunque esprimo la mia gratitudine e ringrazio il Comune di Giovinazzo per la opportunità che mi viene concessa».

lunedì 6 Agosto 2018

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