Cosa è la morte? Cosa c'è dopo la morte? A queste domande tentano di dare risposta, da secoli, alcune delle menti più brillanti del pianeta che hanno trattato l'argomento dal punto di vista filosofico e scientifico. Ci ha provato anche Mario Contino, autore del libro «La morte umanizzata: Shinigami e tristi mietitori» edito da I Quaderni del Bardo Edizioni, che è andato ad indagare l’essenza della morte attraverso lo studio del folklore, dei miti e delle leggende ad essa collegate. Contino non è nuovo a questo genere di «indagine». La sua bibliografia, i suoi articoli, le sue collaborazioni, si rivolgono sempre al mistero, all’arcano, visto attraverso l’occhio antropologico delle diverse culture che abitano il pianeta. Per Contino la vita come la morte rimane un «fatto sociale», reso ancora più tale degli eventi di questi ultimi mesi. Si è lasciato ispirare dall'emergenza Covid «che ci ha costretti, volenti o dolenti, a farci interrogare nuovamente con la morte, facendoci riscoprire fragili e impotenti».
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Grande Mario Contino, ho letto la tua bibliografia e devo ammettere che mi hai sorpreso, sei giovanissimo e hai già pubblicato tanti libri.
La Puglia non valorizza affatto i suoi talenti, i sindaci invitano estranei alle loro manifestazioni “culturali” senza neppure conoscere i talenti locali.