Cultura

Le guide del Parco dell’alta Murgia per il World Wildlife Day

La Redazione
Empusa pennata
Il circuito livenet aderisce alla giornata mondiale della fauna selvatica
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Il 3 marzo si celebra in tutto il mondo il World Wildlife Day, la giornata dedicata dall'ONU alla fauna selvatica. Quest'anno il tema lanciato dalle Nazioni Unite è “Il futuro delle specie selvatiche è nelle nostre mani”. Le venti guide ufficiali del Parco Nazionale dell’Alta Murgia con il direttivo del Parco Nazionale dell'Alta Murgia vogliono celebrare questa giornata con un’interessante iniziativa. Alcuni Comuni della provincia di Bari e BAT aderenti al circuito live pubblicheranno nella giornata di oggi il “ritratto” di una specie selvatica (corredato di una scheda descrittiva e di una foto) a cura delle guide. I comuni coinvolti sono in ordine alfabetico: Aquaviva delle Fonti, Altamura, Andria, Bari, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Giovinazzo, Gravina in Puglia, Minervino Murge, Molfetta, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Terlizzi, Trani.
nLe guide si erano già messe in gioco con il racconto del Parco nella collettanea Frammenti di Murgia, edito da Secop nel 2020. L’invito che il circuito live rivolge a tutti voi è quello di leggere tutte queste narrazioni che restituiscono la bellezza e l’unicità di ogni esemplare. La speranza è che si rafforzi in ognuno di noi la volontà di approcciarci alla natura con curiosità e stupore. Il monito è a tutelare queste specie evitando tutti quei comportamenti irresponsabili (dettati spesso dalla non conoscenza) che mettono a rischio la fragilità dell’ecosistema murgiano e di tutti gli habitat.

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EMPUSA PENNATA di Giuditta Garziano

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È estate, fa caldo e camminando sui suoli assolati tra la bassa vegetazione e i radi cespugli del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, con un po’ di fortuna e occhi curiosi, è possibile riuscire a scorgere la mitica Empusa pennata (Thunberg, 1815) nello stadio adulto. Le caratteristiche mimetiche di questo insetto lo rendono alquanto misterioso e raro da osservare, anche se è presente soprattutto nelle regioni meridionali e lungo l’Appennino.

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Come molti insetti, alla nascita ha una forma differente dalla fase adulta. Per crescere e diventare “grande” deve compiere diverse mute (8 – 9 in totale) durante le quali si trasforma, acquisendo le ali. Sia nello stadio giovanile che nello stadio adulto conserva un aspetto davvero bizzarro: la testa è piccola rispetto al corpo, con grandi occhi sormontati da una curiosa cresta a forma di corno, il torace è allungato e stretto, nelle ninfe l’addome ha delle sporgenti creste lobate ed è ricurvo all’insù, mentre negli adulti presenta una parte ventrale con tre serie allineate di estensioni merlettate colorate dal verde al marrone, che nel complesso lo rendono simile ad una infiorescenza spigata. L’intero corpo ha una colorazione mimetica con variazioni viranti dal verde al marrone al viola/fucsia. Sono bravissime a confondersi nella vegetazione restando immobili e talvolta con movimenti basculanti del corpo simulano le oscillazioni di sterpi che dondolano al vento.

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È una specie predatrice e nel menu ci sono ragni e insetti volanti di piccole o medie dimensioni. Svolazzargli attorno non deve essere una buona idea visto che le lunghe zampe raptatorie anteriori sono specializzate per catturare le prede in volo. Con le zampe piegate in posizione di “preghiera”, silenziose e immobili, attendono che il loro banchetto si avvicini per afferrarlo con una rapida presa. Osservandole è facile intuire perché il primo nome della specie è associato alle mitologiche serve di Ecate, ossia quelle figure femminili con poteri soprannaturali che potevano assumere qualsiasi forma per ingannare e attirare le loro vittime, riuscendo anche a spaventare o divorare i viaggiatori che si imbattevano nel loro cammino. Nonostante siano associate a queste terrificanti leggende sono meno crudeli delle “cugine” mantidi visto che durante l’accoppiamento lasciano indenne il loro compagno.

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Le forme adulte possono raggiungere dimensioni che vanno dai 6 agli 8 cm circa, i maschi sono più piccoli delle femmine e si distinguono da queste per la presenza di vistose antenne pennate da cui la specie prende il secondo nome. Vivono circa un anno, gli accoppiamenti avvengono poco prima dell’estate e le femmine depongono le uova creando due o tre curiosi contenitori geometrici (ooteche) di pochi centimetri terminanti con un’estensione filiforme. Le ooteche vengono deposte al riparo su rocce o sulla vegetazione, le uova si schiudono prima dell’inverno liberando le piccole Empuse nella loro fase giovanile (neanidi). Compiono due o tre mute prima dell’inverno restando inattive durante tutta la stagione fredda sotto pietre o altri ripari, con temperature più calde riprendono le attività per mutare nella fase adulta e riprodursi.

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La criptica presenza di queste creature nei prati fa riflettere su quanto sia importante limitare il disturbo e l’attraversamento libero delle aree naturali, anche lì dove apparentemente non c’è “niente”. Per questo motivo è buona norma seguire i sentieri durante le passeggiate sulla murgia e affidarsi alle Guide del Parco Nazionale dell’Alta Murgia per scoprire il mondo invisibile che si nasconde agli occhi distratti. 

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Giuditta Garziano (Altamura 1976) si laurea in Scienze Biologiche con indirizzo ecologico presso l’Università degli Studi di Bari. Ha lavorato nell’ambito della ricerca scientifica sulla botanica e ha collaborato nella preparazione di un erbario per il Parco Nazionale del Gargano. Per anni si è occupata di educazione ambientale sui temi della flora, fauna e biodiversità alimentare della murgia nel progetto “Tra i banchi sull’Alta Murgia” e in diversi PON. È stata guida presso il centro visite di Lamalunga organizzando trekking ed escursioni. Dal 2010 pratica speleologia e canyoning, ha collaborato nelle attività di ricerca biospeleologica all’interno della grotta dell’“Uomo di Altamura” e ha partecipato alle ricerche sulla chirotterofauna del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e ad altri progetti speleologici come il Catasto delle grotte naturali. “Stare dalla parte degli alberi” rimane la sua vocazione principale e ogni anno semina alberi che regala ai suoi amici e a chi vuol prendersene cura.

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E-mail: garziano_giuditta@libero.it.

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mercoledì 3 Marzo 2021

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