Cronaca

In vista del Giro si mobilita la comunicazione

Mino Ciocia
Mino Ciocia
Il Giro D'italia 2020
La Rai e i Social per raccontare l'Italia profonda
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Domenica pomeriggio, ricevo una telefonata. È RadionRai che chiama. Una collega ha l’incarico di preparare pezzi sul Giro d’Italia.nLa corsa rosa è alla vigilia. Il sevizio pubblico deve preparare pezzi enservizi, in particolare sulle città tappa, da proporre al pubblico. Vuole informazioni,nspunti, dettagli che possano raccontare Giovinazzo al grande pubbliconradiofonico. Vuol sapere quelle che sono le peculiarità, non solo in positivo,nma anche in negativo. Perché una città è tutte e due le cose. C’è il bello e cinsono le emergenze. Racconto alla collega tutto quello che vuol sapere. Un paiondi «ma dai» di meraviglia, ma poi chiede: «basta turismo, parliamo di cronaca».nNote dolenti. Da dove cominciare? Dal lavoro che non c’è, da una interangenerazione che è andata via. «E di cosa campate?». Di terziario soprattutto,npoche attività produttive, agricoltura che langue, della pesca non ne parliamo.n Cosa verrà fuori del sevizio radiofoniconnon lo so, tocca aspettare i giorni del Giro per poter sapere, nel frattemponanche su facebook appare una pagina sponsorizzata. «Il giro d’Italia nella tuanzona» si chiama. E propone un questionario a cui rispondere in forma anonima.n«La tua opinione, nel bene o nel male, è importante» recita il commento. La seriendi domande che il questionario propone vanno da quelle prettamente legate alngiro (è già passato dalla tua città, sei interessato, ecc.) a domande dalncarattere più sociale: c’è investimento pubblico, produrrà un incremento di affari, ci saranno beneficinper le imprese, contribuirà al benessere, questi i quesiti proposti. E ancora:nci sarà esposizione nazionale, migliorerà l’immagine internazionale, favorirànil turismo? Il questionario propone anche domande in negativo: i parcheggi, ilntraffico, il rumore, più spazzatura ecc. Ora non ho risposta ad alcuna domandandel questionario. Quello che mi colpisce, è che attraverso due canali diversi,nma all’apparenza con lo stesso scopo, il Giro cerca di scavare nell’Italianprofonda. Non solo quella tutta rose e fiori proposta delle immagini di tappa. C’ènuna umanità varia lungo le strade del Giro, che emerge poco e che scompare delntutto al passaggio della carovana. Il Giro come fatto sociale? Forse. Di sicuronsarà una corsa diversa, già il rinvio da maggio a ottobre è anomalo, non solo per gli effettindel Covid, ma anche per le condizioni meteorologiche che, soprattutto per lentappe di montagna, detteranno il calendario.

mercoledì 30 Settembre 2020

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