Cronaca

Primo giorno di scuola, nessun problema da registrare

La Redazione
Ben tornati a scuola
Ingressi scaglionati e aule sufficienti per la San Giovanni Bosco
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«Un grande augurio a tutti per un anno scolastico sereno e fruttuoso». Così ha scritto il sindaco Tommaso Deplama rivolgendosi agli alunni e studenti, al corpo docente e al personale Ata, nel girono di riapertura delle scuole dell’obbligo. Un ritorno a scuola fatto in sicurezza, grazie ai lavori di adeguamento a cui tutti i plessi scolastici sono stati sottoposti per garantire la migliore sicurezza possibile in tempi di Covid 19. Perché questo sarà un anno scolastico particolare, inutile nasconderlo, a cui tutti sono chiamati alle buone pratiche per evitare il diffondersi del virus. Se all’amministrazione comunale è stato chiesto di intervenire per adeguare gli spazi secondo le linee guida dettate dal Ministero della pubblica istruzione, ai direttori didattici e a tutto il personale scolastico è stato affidato il compito di organizzare al meglio la vita e il tempo a scuola dei ragazzi e delle ragazze. A cominciare dagli accessi negli istituti, dai percorsi da seguire per gli ingressi e le uscite, e dalla organizzazione delle lezioni in aula. Il primo giorno di scuola è servito per testare i piani messi in campo. Test che, da quanto si apprende, hanno funzionato. «La prima campanella quest’anno è suonata per tre volte – ci spiegano gli insegnanti della San Giovanni Bosco – Per consentire gli ingressi scaglionati dei ragazzi da due diversi accessi, quello di via Dante e quello di piazza Garibaldi. Gli alunni all’arrivo nella scuola hanno trovato le loro aule, da raggiungere secondo percorsi prestabiliti, contrassegnate da colori diversi. Tutto questo per evitare assembramenti». L’unica novità, rispetto agli anni passati è che le prime e le seconde classi della scuola primaria sono state tutte trasferite nel plesso della «Aldo Moro» che ricade sempre sotto l’amministrazione dello stesso istituto comprensivo. «È stato necessario questo spostamento – ci dicono – perché quelle classi hanno meno iscritti e quindi le aule, che sono più piccole, sono adeguate al numero degli alunni. Dalle terze alle quinte classi, gli alunni sono più numerosi, le aule sono nella San Giovanni Bosco. Aule più grandi e soffitti più alti. Abbiamo potuto così adeguare meglio gli spazi». Questo vuol dire non aver dovuto smembrare le classi, con l’intero istituto comprensivo che ha potuto razionalizzare al meglio tutti gli ambienti senza ulteriori disagi per i ragazzi. Anche il personale docente, con queste condizioni, appare sufficiente. Appare però carente di personale non docente. Ma questa è un’altra storia.

martedì 29 Settembre 2020

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