Cronaca

E lo chiamano lavoro

La Redazione
ragazze sandwich
Ragazze sandwich per pubblicizzare l'ennesima gastronomia
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Nell’era dell’alta tecnologia, dei social, e delle campagne pubblicitarie mirate con algoritmi, è davvero inusuale imbattersi in forme di réclame che credevamo appartenessero ormai al passato. Eppure nel 2020, in piena estate e sotto il solleone, capita di imbattersi in due ragazze sandwich, con due enormi cartelloni, cioè, portati a spasso per le vie della città per reclamizzare un’attività commerciale da poco aperta a Giovinazzo. «Capita spesso – scrive il Comitato per la salute – di vedere ragazzi girare per distribuire materiali pubblicitari: cataloghi, depliant che poi straripano dalle cassette della posta o altro, con un grande consumo e spreco di carta. Oltre che di energie giovanili, ricompensate una miseria. Basta parlare un po’ con i malcapitati costretti a simili passi da condizioni spesso disperate e dalla mancanza di mezzi e alternative, per capire l’andazzo. Come spesso si assiste a sfilate di auto o camion con tanto di cartelloni pubblicitari, che a volte sostano nei luoghi più frequentati». Fin qui siamo ancora nella quotidianità dei modi che vediamo di far pubblicità. «Non avevamo però ancora visto – scrive il Comitato – ragazzi o meglio ragazze ridotte a sandwich pubblicitari. Uno spettacolo cui non avremmo voluto assistere. Due ragazze con tanto di cartelloni – anche pesanti – sulle spalle sotto un sole cocente che giravano per strade e marciapiedi a distribuire materiali pubblicitari per l’ennesima gastronomia». Per il Comitato quel tipo di lavoro rappresenta una forma di degrado per i giovani. «C’è qualcuno che controlla? – è la domanda – Ci sono tanti modi per fare pubblicità. Si possono fare arrivare messaggi in tante forme. Sicuramente senza degradare dignità e gioventù».

giovedì 9 Luglio 2020

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