Cronaca

«Il Tar annulli le autorizzazioni per la costruzione dell’inceneritore»

La Redazione
Inceneritore di rifiuti
Il Comune di Bari è al fianco del Comitato No Inceneritore
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«Il Comitato No Inceneritore valuta positivamente e in linea con le proprie decisioni l’iniziativa odierna del Comune di Bari di “contrastare in tutte le sedi la localizzazione e la realizzazione dell’impianto di incenerimento della Newo sul proprio territorio». Lo scopo della decisione del Comune di Bari, unita all’azione del Comitato, è quello di perseguire la massima tutela della salute e dell’ambiente. Così scrive Corsina Depalo, rappresentante legale del Comitato, in un comunicato con il quel anticipa l’imminente impugnazione al Tar della recente determina dirigenziale della Regione Puglia, che ritiene non sostanziali ai fini della Valutazione di Impatto Ambientale le recenti modifiche progettuali all’impianto proposte dalla stessa Newo. 

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Il «Comitato No Inceneritore» è nato nel 2018 raccogliendo le istanze di un vasto territorio dell’hinterland barese. L’obiettivo è quello di fermare la realizzazione di un impianto (unico al mondo, si legge nel comunicato), basato su una tecnologia ancora in fase di sperimentazione e oggetto di valutazione da parte di Arpa Puglia, che già nel 2017 ne sconsigliava la costruzione. La protesta del Comitato è nata anche sulla scorta di un analogo inceneritore, di dimensioni ridotte rispetto a quello previsto per Bari, realizzato a Gioia del Colle e oggetto di sequestri e dissequestri da parte dell’Autorità Giudiziaria. Il ricorso al Tar, in Comitato sarà rappresentato dall’avvocato Luigi Campanale, è motivato «dall’atto autocratico della Regione Puglia, con il quale ritiene che le modifiche progettuali non debbano essere soggette alla Valutazione di impatto ambientale». 

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Ci sarebbero però dei vizi procedurali come, si legge nel documento «l’eccesso di potere per omessa e carente istruttoria, la violazione del giusto procedimento, la violazione e/o falsa applicazione della direttiva comunitaria 2008/98/CE, che, tra le altre cose, impone, in materia di incenerimento, una istruttoria di carattere tecnico e scientifico, esperita in contraddittorio con le popolazioni rappresentate dai Sindaci dei Comuni interessati dall’impianto». «È una determina che è stata emanata in prossimità della discussione del merito dei ricorsi – denuncia il Comitato – il che potrebbe pregiudicare il giudizio del Tar. Noi vogliamo, con questo atto, che la popolazione sia messa a conoscenza di come la Regione abbia delegato alla “burocrazia” decisioni che sono politiche e quindi di responsabilità. Come la costruzione di un inceneritore comporta». 

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Per questo il Comitato chiede l’annullamento delle autorizzazioni alla costruzione dell’impianto e di conseguenza la determina dirigenziale che scavalca la Via. 

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domenica 25 Aprile 2021

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