Cronaca

Il rischio delle riaperture non è calcolato, è alto

Mino Ciocia
Mino Ciocia
Chiusure domenicali negozi
La politica le chiede, la scienza è preoccupata
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«Rischio calcolato» così ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi, individuando nel 26 aprile la data per quelle «aperture programmate» che dovranno far ripartire lentamente l’Italia. Dichiarazioni forti per una nazione che ancora oggi conta centinaia di morti e migliaia di nuovi contagi ogni giorno. Evidentemente il Presidente del Consiglio ha ceduto alle sirene di quei gruppi parlamentari che continuano a insistere per la ripartenza anche quando le condizioni non lo consentono, e che adesso, incassata la disponibilità del Governo, chiedono ulteriori allentamenti sulle restrizioni imposte dalla pandemia. Draghi ha ceduto alle sirene anche contro il parere degli scienziati che continuano a occuparsi del virus che invece vorrebbero più prudenza. Per non giocarci l’estate, perché il virus è ancora più che attivo, perché c’è il rischio che il «liberi tutti» o quasi, possa innescare una nuova ondata del contagio. 

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Già nei giorni di Pasqua, con le zone rosse in vigore, il Covid ha ripreso forza, complice qualche incontro famigliare di troppo. Che cosa succederebbe se le misure di cautela dovessero allentarsi per qualche giorno? Per il mondo della scienza è tutto chiaro, il virus riprenderebbe a circolare intensamente. Del resto è ormai risaputo che la variante inglese del virus, riconosciuta come quella dominante, è più rapida nella trasmissione. L’esempio Sardegna è sotto gli occhi di tutti. In poche settimane è passata da zona bianca a zona rossa. 

nn

In Europa sta succedendo esattamente lo stesso. Germania, Francia rimarranno «chiuse» fino a maggio. E a chi guarda al Regno Unito come il Paese che sta riaprendo, occorre ricardare che lì il lockdown totale è entrato in vigore a dicembre scorso e che solo adesso stanno riaprendo, ma dopo aver vaccinato la metà della popolazione. E bisogna anche ricordare che non è ancora riapertura totale, è ancora parziale. Il rischio vero è tra un mese tutto riprecipiti, solo per non avere ancora un altro poco di pazienza, per non aspettare sostanziali passi in avanti nella campagna vaccinale. Perché le 500mila vaccinazioni al giorno promesse da settimane ormai, sono e continuano ad essere solo annunci. 

nn

Purtroppo però le sirene della politica da una parte, quelle dell’economia dall’altra, stanno giocando con la salute di tutti.

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martedì 20 Aprile 2021

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