Con oltre il 95 percento dei contagiati Covid in isolamento domiciliare, perché asintomatici o comunque con sintomi che non richiedono il ricovero in ospedale, l’attività delle Usca, le unità speciali di continuità assistenziale è fondamentale. Per questo la Asl Bari sta riorganizzando il servizio, potenziando il servizio e con dotazioni tecnologiche per la migliore gestione dei pazienti. I 250 medici Usca, suddivisi in 25 diverse sedi, avranno a disposizione ecografi portatili e saturimetri palmari per monitorare meglio l’evoluzione della patologia. Avranno a disposizione mezzi con personale dedicato, grazie al supporto della Protezione civile, per facilitare gli interventi a domicilio e kit per eseguire tamponi molecolari.
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«L’aumentata esigenza di assistenza a domicilio dei pazienti Covid concomitante alla terza ondata della pandemia – dichiarato il Direttore della Asl Bari Antonio Sanguedolce – ha determinato la necessità di riorganizzare le nostre Uscac con una strumentazione tecnologica, mezzi e risorse umane dedicate. L’obiettivo è di garantire una assistenza più appropriata a tutti quei pazienti Covid che non hanno bisogno di essere assistiti in ospedale ma che invece devono essere monitorati in modo adeguato a casa».
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A coordinare i medici Usca è il dottor Felice Spaccavento. Fondamentale, per la formazione del personale addetto, la sua esperienza di anestesista e responsabile della Unità operativa di Fragilità e Complessità della Asl. «L’ecografia polmonare – ha affermato – associata ad alcuni parametri respiratori, ci permettono di capire prima se un paziente positivo può andare incontro ad un peggioramento e/o al contrario può evitare l’ospedalizzazione. Con la dotazione strumentale è possibile migliorare il trattamento a domicilio e fare diagnosi precoci».
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