Cronaca

Un anno di pandemia e tutto è peggiorato

Mino Ciocia
Mino Ciocia
Un anno fa i posti di blocco
Maglie larghe nei controlli e il virus non si arresta
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Un anno fa, nel giorno di Pasquetta, Giovinazzo era blindata. Posti di blocco alle uscite principali dalla città impedivano a chiunque non avesse comprovati motivi di allontanarsi di circolare. Eravamo in pieno lockdown, il primo, il più rigido. Si credeva così di fermare la circolazione del Covid 19.  Ma il virus ha continuato a circolare più che mai. Raggiungendo punte di gran lunga maggiori rispetto agli inizi della pandemia. 

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A distanza di un anno, non ci sono più i lockdown, ci sono le zone rosse. Molto più permissive rispetto alle chiusure di aprile scorso. E la differenza si vede. Troppa gente in giro, nonostante i negozi e i ristoranti chiusi, nonostante i bar a mezzo servizio. Nessun posto di blocco a impedire di uscire dal centro abitato, nessuna autocertificazione per dimostrare i comprovati motivi per gli eventuali spostamenti. E il virus continua a girare sempre più. Le curve non accennano a decrescere. Piccole illusioni quotidiane, smentite il giorno successivo. 

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La stanchezza di tutti, segnali di depressione, questa è la pandemia 365 giorni dopo. La speranza è nei vaccini che però mancano. E proprio quella speranza, forse, sta facendo abbassare la guardia a tutti. Neanche i 2mila contagi al giorno fanno tornare alla prudenza. Neanche tutti quei contagi fanno dire agli enti e alle istituzioni che i controlli sono vitali in questo momento. La Puglia rimane in zona rossa e ci rimarrà per almeno altre due settimane, ma non basta. Cosa altro deve succedere per capire che tutto dipende essenzialmente da noi?

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martedì 6 Aprile 2021

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