Cronaca

Tornano le cartelle pazze? Accertamenti a tappeto che si traducono in disagio per i contribuenti

La Redazione
In coda fuori dagli uffici Abaco
Tra le verifiche anche i tributi dei defunti e gli immobili ceduti da tempo. Richieste di regolarizzazione fino a 7500 euro
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La foto è sfocata, riprende diverse persone in coda fuori alla sede dell’Abaco per rispondere agli accertamenti che l’agenzia che si occupa delle riscossioni dei tributi comunali, quelli relativi alla Tari, ha chiesto a buona parte  dei contribuenti giovinazzesi. Foto sfocata, ma cartelle ben a fuoco.  Cartelle pazze, le chiamavano una volta, che stanno provocando disagi non da poco, per gli anni dell’accertamento e per le somme, alcune volte esorbitanti. 

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C’è chi ha ricevuto «l’avviso» in ritardo rispetto alle scadenze, chi si è visto recapitare la richiesta di accertamento per congiunti defunti da tempo, chi non è più proprietario da anni dell’immobile oggetto di verifica, e c’è anche chi si è visto richiedere somme fino a 7500 euro. Per non parlare di chi è costretto a cercare i titoli pagati sette anni fa. Insomma gli accertamenti stanno creando scompiglio e non poco.  Perché queste richieste da parte dell’Abaco? Cosa è successo nei data base dell’agenzia? Sembra, per qualcuno, di rivivere una situazione analoga al 2012 – 2013, anni in cui un altro «problema» aveva costretto i contribuenti giovinazzesi a dimostrare la regolarità del pagamento dei tributi a loro ascritti. 

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In tantissimi casi l’accertamento si conclude con un nulla di fatto, ma intanto c’è da ricercare i bollettini pagati, c’è da perdere tempo in coda, per non parlare delle palpitazioni provocate. Per questo c’è poi chi ha deciso di dare mandato ai propri legali, chi vuole promuovere una «class action». Anche perché qualcuno si è sentito maltrattato da chi doveva una spiegazione su quanto sta avvenendo. 

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Sulla questione è intervenuto il Partito Democratico. «Non bastano i timori di ammalarsi di covid e le drammatiche conseguenze economiche che la pandemia sta comportando – si legge in una loro nota – A vessare i cittadini giovinazzesi ci pensano anche i nostri cari amministratori. Proprio in questi giorni, infatti, parecchi cittadini stanno ricevendo accertamenti tributari e cartelle esattoriali per presunte tasse non pagate, proprio alle soglie della prescrizione dei tributi medesimi.  In molti casi, infatti, si fa riferimento agli anni dal 2015 in poi.

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È logico ritenere che molti contribuenti, a distanza di tanti anni, non siano più in grado di provarne il pagamento, vuoi perché hanno smarrito le ricevute, vuoi perché se ne sono disfatti. Addirittura, molti cittadini si trovano, a distanza di notevole tempo a rispondere di tributi intestati ai loro congiunti ormai defunti e per loro la prova è quasi diabolica. Ma come è possibile pensare di vessare i cittadini in questo momento storico così difficile? Perchè fare gli accertamenti dopo tanti anni, rendendo loro molto difficile provare l’avvenuto pagamento dei tributi? Nonostante tutto invitiamo i cittadini giovinazzesi a non arrendersi, a cercare innanzitutto di rinvenire le ricevute di pagamento ove esistenti, ma anche a verificare, per quanto concerne l’anno 2015 che il relativo accertamento sia stato adottato entro il 31.12.2020, seppur notificato nel 2021». 

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Perché in questi casi le date sono importanti. 

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sabato 6 Marzo 2021

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Edvige
Edvige
3 anni fa

In caso si pensasse ad una class action sarebbe importante promuoverlo anche su facebook in modo da arrivare a più gente possibile, compresa la sottoscritta.

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