Nessun dato nelle tabelle che il Ministero della Salute mette a disposizione ogni venerdì, per la Puglia ha il colore rosso. Alcuni parametri sono anche in discesa, non l’Rt che risale a 1,05 e l’incidenza che è di 324 per 100mila abitanti. Nonostante questo, l’indice di rischio rimane basso. E questo significa che la regione rimane in «zona gialla».
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Al contrario di regioni come la Campania, l’Emilia Romagna e il Molise che ritornano in «arancione». Colpa delle varianti, quella inglese soprattutto che si sta diffondendo rapidamente in tutte le regioni italiane, in particolare lungo la costa adriatica. «La variante inglese – ha precisato il Direttore generale della prevenzione presso il Ministero della Salute, Giovanni Rezza – è più rapida nel diffondersi rispetto ai precedenti ceppi, ma non è più letale, e soprattutto non è più resistente al vaccino».
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Secondo quanto osservato dall’Istituto Superiore di Sanità, la variante inglese colpisce di più i giovani. I dati in loro possesso fanno rilevare che il contagio tra gli ultraottantenni è in diminuzione, sta crescendo tra i ventenni. Ma il quadro clinico di chi si è infettato non peggiora rispetto a varianti precedenti. Qualche preoccupazione in più la danno le varianti brasiliana e sud africana. Sono questi ceppi che hanno indotto le amministrazioni locali prima e il Ministero adesso a far colorare di rosso l’Umbria e la provincia autonoma di Bolzano.
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Il quadro nazionale comunque è stabile, con un leggero incremento, questa la conclusione della cabina di regia del Ministero.
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