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#OPERAZIONEICARE: case sfitte per il progetto Siproimi

mino ciocia
Corso di lingue per ospiti del progetto Sprar
Il progetto del Comune, dell'Arci e Etnie per l'inserimento di giovani stranieri
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Era il 2013. Un primo gruppo di rifugiati stranieri arrivò a Giovinazzo grazie allo «Sprar», un progetto voluto dall’Arci nazionale quale aiuto all’inserimento dei giovani ospiti, alla loro scolarizzazione e all’avvio al lavoro. Il progetto negli anni ha raggiunto molti degli obiettivi preposti. In questi sette anni, Giovinazzo è stato uno dei primi comuni pugliesi ad aderire, sono state decine gli stranieri, provenienti soprattutto dal nord Africa, che si sono alternati, che hanno ricevuto ospitalità, negli spazi e alloggi messi a loro disposizione, e aiuti sotto ogni punto di vista. Integrandosi con il tessuto sociale locale, e trovando anche occupazione. Soprattutto nei territori tra Bari e Bitonto. E grazie a questi successi il progetto continua. Con qualche difficoltà in più per Giovinazzo. Gli alloggi messi a disposizione sin dall’inizio dall’Istituto San Giuseppe, sono in fase di ristrutturazione. Non possono per questo ospitare i giovani assistiti, il progetto ne prevede 15, se non in parte. Per questo l’assessore ai servizi sociali Michele Sollecito, lancia un appello rivolto ai proprietari di case sfitte, preferibilmente ammobiliate, perché le mettano a disposizione di 9 migranti per sei mesi, il tempo di durata del progetto. «L’Amministrazione comunale – ha detto Sollecito – pensa adesso ai proprietari di case sfitte che a causa del coronavirus potrebbero non riuscire a dare gli appartamenti in locazione nei prossimi mesi. Approfittando della stretta collaborazione con il Comitato Arci di Bari che, ormai da sette anni, gestisce a Giovinazzo il progetto di accoglienza e con cui abbiamo strutturato in questi anni progettualità importanti nell’interesse della comunità, abbiamo costruito questa nuova opportunità». I costi da sostenere saranno tutti a carico del Ministero dell’Interno, nessun pericolo quindi per i proprietari di non vedersi onorato il canone di affitto. «Operazione I Care» il titolo che l’Arci e Sollecito, insieme a Etnie, associazione che è impegnata in prima linea per l’accoglienza dei migranti, hanno voluto dare al progetto che è a costo zero per le casse comunali. «Anzi – ha voluto sottolineare Luca Basso – presidente dell’Arci Bari – ha notevoli ricadute economiche sul territorio». La stima, fino al 31 dicembre prossimo, questa la data di conclusione del progetto, è di 130mila euro. Denaro che rimarrà a Giovinazzo, tra affitti da onorare, acquisti di cibo e vestiario e tutto quanto potrà servire agli ospiti per il loro sostentamento. «Ancora una volta – ha detto Luca Basso – il progetto SIPROIMI (ex Sprar) si conferma valore aggiunto sociale ed economico per il territorio che lo ospita. Accanto alla sua principale funzione di accoglienza integrata e integrante per i migranti titolari di protezione internazionale, il progetto SIPROIMI fornisce alla comunità servizi importanti (penso alla mediazione culturale per gli tutti studenti stranieri delle scuole di Giovinazzo che ne avessero bisogno), realizza iniziative culturali (tra le tante organizzate in questi anni ricordiamo il successo della Human library lo scorso ottobre), ma soprattutto porta sul territorio risorse economiche importanti. Questa iniziativa che può portare una piccola ma significativa iniezione di liquidità nel sistema immobiliare giovinazzese ne è l’ennesima conferma». È utile ricordare come progetti di questo genere abbiano permesso di salvare vite umane altrimenti lasciate allo sbaraglio, o come abbiano permesso di sottrarre alla tratta molte delle giovani donne approdate sulle coste italiane. Per questo l’appello di Sollecito rivolto ai proprietari di case sfitte si fa ancora più pressante.I proprietari interessati potranno contattare l’Arci Bari al numero 3248886873

giovedì 18 Giugno 2020

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