Siamo alla vigilia della riapertura alla libera circolazionensu tutto il territorio nazionale. A meno di clamorosi ripensamenti, causati daindati che il Ministero della Salute pubblicherà nelle prossime ore, il DecretonConte rimarrà inalterato nella parte che prevede gli spostamenti di persone tranregioni. «Frontiere» aperte quindi ma qualche perplessità e qualche presa dinposizione da parte di presidenti di Regione. Michele Emiliano, ad esempio,nvorrebbe che giungesse in Puglia da fuori regione sinsegnalasse agli enti sanitari. Nessuna quarantena di 14 giorni, come è statonnelle scorse settimane, ma una sorta di autodenuncia per «poter tracciareneventuali contagi e poter essere pronti ad intervenire grazie al tracciamentondelle persone infette». Nessunnpassaporto sanitario, o certificato analogo, come alcuni presidenti di Regionenavevano chiesto per poter ospitate persone provenienti da fuori, ipotesinscartata subito da Francesco Boccia, ma controlli «leggeri» almeno in Puglia,nper permettere alle strutture sanitarie di essere preparate in caso di risalitandei contagi. Perché nonostante il quoziente «R», quello relativo alla trasmissionendel Covid 19, sia vicino allo zero in tutta Italia, ci sono alcune regioni dovenil virus circola più che in altre. La Lombardia è sempre un osservato speciale,nperché continua a rappresentare oltre i due terzi dei nuovi casi che si continuanona diagnosticare in Italia. Intanto anche l’Europa di Schengen riapre lenfrontiere alla libera circolazione tra i Paesi membri. Per i cittadini del restondel continente, questa possibilità è data a partire dal 15 giugno.
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Regioni aperte, per chi arriva da fuori Regione nessuna quarantena
L'invito a segnalarsi arriva dal Presidente Emiliano
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