Attualità

Ancora troppo poche le mascherine in vendita

mino ciocia
mascherine
Farmacie e parafarmacie approvvigionate con il contagocce.
scrivi un commento 4

Mascherine usa e getta, mascherine chirurgiche. La carenza di questi dispositivi è ormai cronica. E’ solo migliorata leggermente negli ultimi giorni, grazie alle donazioni di enti e privati, o agli aiuti di Stati esteri. Le farmacie e le parafarmacie riescono, anche se con il contagocce, ad approvvigionarsi. Più facile, fanno sapere, per quelle in tessuto, più lento quello per le mascherine Ffp2 o simili. Quelle cioè dotate di filtro. E la vendita è razionata. «Non più di 5 per ogni cliente» – ci dicono. Impazzano per questo le mascherine fai da te. Cucite, ritagliate, di stoffe varie o di carta. Indossate da chi ritiene di poter contrastare il contagio da Covid 19 anche così.Ma sono poi utili?
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’uso improprio delle mascherine può risultare persino più dannoso. Potrebbe favorire, piuttosto che fermare i virus. Intanto, secondo l’Oms, usare la mascherina per coprirsi il viso stando all’aperto, non fa alcuna differenza. Sarebbe più corretto il suo uso in spazi chiusi, non tanto per proteggere se stessi, quanto per proteggere i possibili interlocutori da contatti virali che si diffondono attraverso goccioline di saliva prodotte da starnuti o colpi di tosse. Ma il rischio maggiore per la propria incolumità è dovuto alle modalità d’uso. Dal come si indossa a come la si toglie. Piccole precauzioni che servono a evitare che le tanto agognate mascherine diventino esse stesse veicolo di trasmissione del virus. Per evitare ciò, l’Oms raccomanda di lavarsi bene le mani con acqua calda e sapone prima di indossare il dispositivo. Raccomanda di non toccare con le mani la parte che andrà a coprire la bocca e il naso, ma di utilizzare per questa operazione solo gli elastici. Quando con l’uso la mascherina si inumidisce va sostituita e non riciclata. Per toglierla si dovranno usare sempre gli elastici avendo l’accortezza di ripiegarla su se stessa e di smaltirla poi, magari richiusa in un sacchetto, nell’indifferenziato. E se le mascherine omologate e riconosciute dall’Istituto Superiore della Sanità possono rappresentare un pericolo se non usate correttamente, figuriamoci quelle «fai date». Realizzate con tessuti di qualsiasi genere o addirittura con la carta da forno. Quelle sarebbero solo una protezione psicologica, ma niente di realmente protettivo. Anzi potrebbero dare quel falso senso di sicurezza che indurrebbe chi le usa ad abbassare la guardia, e correre perciò inutili rischi.

venerdì 3 Aprile 2020

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti