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Sanità, Michele Sollecito replica a Bavaro: «Pta allocati in ex strutture ospedaliere»

La Redazione
L'assessore Michele Sollecito
L'assessore: «Bavaro ci spieghi se Giovinazzo dispone di un ospedale da convertire in Pta. Scorretto incolpare l'amministrazione per scelte che non le competono»
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«Trovo estremamente scorretto additare l’amministrazione comunale come responsabile di una scelta, il riordino della rete ospedaliera e la riconversione delle ex strutture, che è stata adottata dalla Regione Puglia». Comincia così la nota diffusa dall’assessore Michele Sollecito che replica a Nico Bavaro il quale aveva bollato la vicenda dei Punti territoriali di assistenza come «un’occasione persa». «È bene precisare – prosegue Sollecito – che i Presidi Territoriali di Assistenza (Pta) sono definiti strutture di assistenza che vengono allocate in ex strutture ospedaliere (Regolamento 14/2015). Come viene stabilito inoltre dalla Commissione Sanità regionale il 12 luglio scorso in Puglia, potranno essere costituiti complessivamente 33 Pta, coincidenti con quei Comuni in cui prima operavano gli ospedali. E ancora recita così l’articolo 8 del Regolamento 7 del 10 marzo 2017: “I PTA corrispondono alle strutture ospedaliere oggetto di processo di riconversione”. Ora Bavaro ci spieghi se Giovinazzo disponga di un ospedale da riconvertire in Pta. O ci spieghi come e dove immaginava inserire un PTA. Perché non è affatto corretto illudere i cittadini con l’idea di un servizio che per legge non era destinato a Giovinazzo. E trovo oltremodo scorretto voler incolpare l’Amministrazione comunale per una scelta che non le compete».

IL RIORDINO «Sul tema sanità – afferma l’assessore – ritengo opportuno fare ulteriore chiarezza: le date degli atti di importanti scelte della Regione Puglia in tema di salute corrispondono al periodo in cui la componente di Sinistra Italiana era ancora nella maggioranza del presidente Emiliano e ben rappresentata in giunta regionale. Vorrei anche ricordare che ben prima del Decreto Ministeriale 70/2015 la stessa giunta regionale, allora guidata dal Presidente Vendola, deliberò il 28 ottobre 2014 (n. 2251) il riordino della rete ospedaliera e la riconversione dei Punti di Primo Intervento con meno di 6.000 accessi in Postazioni del 118. Giovinazzo venne declassata da PPI a Postazione medicalizzata ma all’epoca non ricordo alcuna dichiarazione del segretario Bavaro. Con l’ultimo aggiornamento normativo della giunta Emiliano, tramite anche la concertazione con i Comuni, si è riusciti a migliorare il dispositivo tant’è che Giovinazzo sebbene sia passata da PPI a Postazione Medicalizzata ha ottenuto oltre l’automedica anche la doppia equipe medicalizzata per la stagione estiva su esplicita richiesta dei sindaci dei Comuni che in estate vedono aumentare l’afflusso di visitatori. Lo schema di riordino e riconversione di ex strutture ospedaliere non può essere oggetto di “battaglia” come la definisce Bavaro perché i servizi sanitarie necessitano di strutture e di edifici che non si improvvisano. Su questo punto è bene essere seri. Lo sappiamo bene noi che a Giovinazzo abbiamo deciso di partire dal primo fondamentale gradino, la riorganizzazione dei servizi territoriali che da anni son mal distribuiti: a Levante il Poliambulatorio, alle spalle della Posta la farmacia territoriale e il Serd, nell’Istituto Vittorio Emanuele II il Servizio di Igiene Mentale. In questa disorganizzazione non posso non menzionare il contenzioso da oltre 2 milioni di euro tra Asl ed ex Provincia proprio per l’affitto dei locali dell’Istituto Vittorio Emanuele II da parte di quella che prima era l’Asl Ba2».

LA CASA DELLA SALUTE «Ecco perché – continua Sollecito – l’Amministrazione comunale ha intrapreso a fatica il grande lavoro di tessitura politica per realizzare una Casa della Salute a Giovinazzo ed organizzare al meglio i servizi territoriali. Per questo obiettivo abbiamo lavorato con tutti i diversi assessori alla salute della giunta Vendola (Attollini, Gentile e Pentassuglia) ricominciando nuovamente tutto l’iter ad ogni cambio di assessore. Ma non ci siamo mai arresi. E alla fine il Comune l’ha spuntata: 5 milioni di euro finanzieranno la costruzione della Casa della Salute in virtù di un grande lavoro di concertazione tra Comune, Asl e Regione. Per di più abbiamo anche avviato una interlocuzione positiva sia con la Regione che con la Asl sul futuro dell’attuale Poliambulatorio sempre nell’ottica di ottimizzare gli spazi e di conseguenza migliorare ed ampliare i servizi sanitari territoriali. Siamo ben consci che occorra migliorare le prestazioni ambulatoriali a Giovinazzo e siamo al lavoro perché questo possa accadere in strutture degne di ospitare servizi sanitari. Infine vorrei replicare anche alla paventata assenza di alcuni servizi da parte di Bavaro. Evidentemente il segretario non sa che la Porta Unica di Accesso esiste già da diversi anni sul territorio comunale, è ubicata a Palazzo di Città e svolge un grande lavoro per tutto ciò che attiene l’integrazione socio-sanitaria. L’altro ieri, nella seduta del coordinamento istituzionale, abbiamo approvato il nuovo accordo di programma tra Ambito Territoriale (Molfetta-Giovinazzo) e Distretto Socio Sanitario 1. Giovinazzo risulta un Comune virtuoso le cui compartecipazioni per inserimenti in strutture sono tutte garantite con tempismo ed efficienza. Oltre 200 la media degli utenti che transitano annualmente dalla PUA, più di 100 le istanze pervenute. Solo nel 2018 registriamo ben 48 nuovi ingressi in strutture (Centri diurni, RSA e RSSA) tra i due Comuni mentre il nostro distretto è stato il primo in Puglia ad aver chiuso tutte le pratiche in merito all’Assegno di Cura. È bene quindi ribadire che la sfera complessa dell’integrazione socio-sanitaria non ha nulla a che vedere con la presenza o meno di un PTA sul territorio. Tanto dovevo per chiarezza nei confronti dei cittadini».

giovedì 29 Novembre 2018

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