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Discarica, il Comitato denuncia: «A rischio il finanziamento regionale»

La Redazione
L'assemblea del Comitato 17 novembre
Mostrata una comunicazione della Regione Puglia che avvia il procedimento di revoca dei 4,5 milioni di euro. «La cittadinanza merita chiarezza e trasparenza»
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Il finanziamento della Regione Puglia di 4,5 milioni di euro per la messa in sicurezza della discarica di San Pietro pago è a rischio revoca. È questo quanto ha affermato ieri sera il “Comitato 17 novembre” durante una assemblea in piazza Vittorio Emanuele II e ribadito successivamente in una nota. A supporto della propria tesi sono stati mostrati stralci di una comunicazione dell’ente regionale indirizzata al Comune nel cui oggetto si legge “Avvio del procedimento di revoca del finanziamento e di disimpegno delle somme”.

Una lettera che secondo il Comitato risale «almeno al 20 novembre» e concede al Comune di Giovinazzo 10 giorni per presentare le proprie controdeduzioni e osservazioni. Le ragioni che l’hanno determinata sarebbero da addebitarsi a una delibera di giunta del Comune di Giovinazzo del 16 ottobre scorso, nella quale si chiedeva alla «Regione di prendersi cura della discarica» – ha affermato Marco Lasorsa portavoce del Comitato-, motivando la richiesta con il fatto che il Comune non possiede in numero adeguato personale e competenze che una vicenda così grave e complessa richiede. Un requisito, quello della capacità tecnica e amministrativa, che invece per l’ente regionale è fondamentale per poter beneficiare del finanziamento stesso.

«Un fatto di enorme gravità per diversi motivi – attacca il Comitato -: per le ragioni stesse che l’hanno determinata, ossia la constatazione della manifesta incapacità amministrativa ed operativa del Comune a gestire quel problema e perché si vedono ulteriormente allontanare i tempi per la sua soluzione, dovendosi individuare gli organi tecnici sovra-comunali a cui affidare l’incarico, formalizzare i passaggi tecnici e burocratici per tale trasferimento di competenze e per l’eventuale recupero del finanziamento, stabilire i ruoli che il Comune, quale proprietario della discarica, potrà continuare ad avere nella gestione di questo problema».

«Il Comune – si chiede il Comitato -, quale proprietario della discarica, avrà ancora voce in capitolo sulle scelte che verranno adottate per la messa in sicurezza e post gestione del sito? Come e con cosa verrà effettuato il livellamento dei primi tre lotti con il sesto lotto? Quale sarà il destino del quinto lotto oggi ancora vuoto? Sarà realizzato, e se sì, quale tipologia di impianto prenderà il posto del previsto biostabilizzatore?». Da qui l’appello di Lasorsa: «La cittadinanza merita trasparenza e chiarezza».

domenica 25 Novembre 2018

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Pasquale
Pasquale
5 anni fa

Sembra che l'amministrazione non abbia la volontà di procedere ad una rapida risoluzione del problema percolato e post-gestione.
La cittadinanza deve mobilitarsi.
Sul versante ARPA vorrei segnalare che per il problema della palazzina dei tumori di via Archimede a Japigia Bari (fronte ex discarica montagnola vicino al palajapigia) ARPA non ha mai riscontrato alcun problema. Solo l'intervento di ARPA Friuli (chiamata in causa dalle parti civili) ha evidenziato la presenza nel fabbricato di diossina prodotta negli anni 80 dall'autocombustione della discarica(prims della chiusura) alla quale gli abitanti sono stati per molto tempo esposti.
Per cui penso che come comunità dovremmo pensare ad un ente aggiuntivo all'ARPA per le analisi sulle matrici ambientali potenzialmente contaminate.

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