«La potatura dell’intera chioma è una tecnica estremamente dannosa per la vita degli alberi, perché elimina i rami e le foglie». È questo quanto sostiene l’associazione “Amici dell’Ambiente, della Flora e della Fauna” in una lettera inviata al sindaco di Giovinazzo Tommaso Depalma. Questo trattamento, secondo l’associazione del presidente Giovanni Volpicella «stressa enormemente gli alberi, che sono costretti per nutrirsi e vivere a far crescere polloni alla base dell’albero e succhioni sul tronco per assorbire attraverso le foglie l’anidride carbonica».
LA POTATURA «Molti alberi – prosegue la missiva – muoiono subito e quelli che sopravvivono si indeboliscono notevolmente sino alla estinzione. Insomma, i costi per la collettività sono di gran lunga maggiori perché alle spese di potatura selvaggia e l’eliminazione di succhioni e polloni, si aggiungono i costi di espianto e di acquisto di nuovi alberi. Oltre al danno economico bisogna considerare anche quello per la mancata depurazione dell’anidride carbonica che fa aumentare l’innalzamento della temperatura terrestre. A Giovinazzo sono stati abbattuti più di cento alberi (via Bitonto, via A. De Gasperi, via Marconi) e in alcune zone gli alberi abbattuti sono stati sostituiti con arbusti spontanei, coltivati ad alberi, che hanno una chioma ridotta rispetto all’albero». Del resto come noto le piante fungono da depuratori dell’inquinamento perché assorbono l’anidride carbonica e la trasformano in ossigeno e vapore acqueo. Da qui, secondo gli “Amici dell’ambiente ” «nasce la necessità di proteggere i pochi alberi ancora presenti nell’abitato ed aumentare le superfici erbacee ed arboree del territorio per ridurre l’eccesso di CO2 e contribuire all’abbassamento della temperatura terrestre».
LE PROPOSTE Tutte queste considerazioni hanno spinto l’associazione a formulare alcune proposte: piantare veri alberi e tra questi il Leccio (Quercus ilex), che depura e produce più ossigeno di tutti gli altri alberi ed appartiene alla macchia mediterranea, reperibili gratuitamente presso i vivai della Forestale; commissionare la potatura degli alberi ad arboricoltori specialisti in piante ornamentali; di collocare negli spazi interni alla stazione ferroviaria la velostazione di cui al progetto finanziato Por Puglia Fesr 2014-20, apparendo decisamente inopportuna e dannosa all’ambiente l’eliminazione dell’intera aiuola (di circa 200 mq) della piazzetta Stallone, in considerazione della limitata presenza di verde urbano in città, che abbisogna di essere incrementato piuttosto che depauperato.
La potatura indiscriminata della chioma, chiamata anche CAPITOZZATURA, causa tutti i danni elencati nell'articolo e di conseguenza anche l'indebolimento dell'apparato radicale aumentando il rischio di cadute di alberi in caso di eventi metereologici violenti (ormai sempre più frequenti a causa dei mutamenti climatici da effetto serra).
Da ciò l'importanza della corretta gestione del verde pubblico.