Attualità

Casi di morbillo al Giovanni XXIII, i Sindaci di Italia in Comune «Vaccini battaglia di civiltà»

La Redazione
I sindaci di Italia in Comune
Abaticchio: «Non possiamo restare inermi. Occorre coraggio per difendere i nostri bambini»
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I sindaci di Italia in Comune Puglia tornano in campo sul tema vaccini, alla luce di quanto, come rivelato dalla Gazzetta del Mezzogiorno, è accaduto ai bambini ricoverati presso l’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove si sarebbero verificati diversi casi di contagio di morbillo probabilmente innescato da uno dei piccoli ricoverati, figlio di genitori “no-vax”. Sono già otto i casi accertati di contagio, di cui uno a danno di un bimbo di soli undici mesi. Un nono caso, quello in fase di accertamento.

L’episodio – si legge in una nota diffusa dal movimento politico – ha spinto i Primi Cittadini Alfredo Longo di Maruggio, Giuseppe Colonna di Mola Bari, Antonio Tutolo di Lucera, Michele Abbaticchio di Bitonto e Tommaso Depalma di Giovinazzo a ritornare su una «battaglia di civiltà» come loro stessi la avevano definita, che li aveva già visti fortemente schierati nei mesi estivi quando avevano emanato, nei rispettivi comuni amministrati, ordinanze sindacali “sì vax”, ovvero che prevedevano l’ammissione ai nidi e alle scuole materne solo per quei bambini da zero a sei anni i cui genitori avessero prodotto le certificazioni comprovanti le avvenute vaccinazioni e, di contro, escludevano la possibilità di accettare autocertificazioni. La posizione era stata poi supportata dall’Ordine dei medici pugliesi e ha condotto alla ammissione, da parte del Provveditorato agli Studi, del fatto che solo un terzo dei dirigenti scolastici aveva realmente accesso al software regionale per effettuare controlli specifici in merito alle semplici autocertificazioni prodotte dai genitori.

«Non possiamo restare inermi nell’attesa del legislatore e sulla paura di perdere vecchi o nuovi consensi. Occorre coraggio e occorre difendere i nostri bambini- è stato il commento di Michele Abbaticchio-. Anzi, a parer nostro anche tutte le altre strutture pubbliche dovrebbero prendere ispirazione dalla nostra esperienza e rendere obbligatorie le esibizioni dei certificati di avvenuta somministrazione dei vaccini prima di ammettere i bambini presso le strutture di servizio o accoglienza. Sulla salute dei bambini non si può scherzare né innalzare steccati di natura ideologico – politica».

lunedì 12 Novembre 2018

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