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​”Péte péte se fasce u paréte”. Il viaggio di Carlo de Palma, a piedi da Giovinazzo a Alessano

Nicola Palmiotto
Carlo de Palma
Domani la partenza dalla chiesa di San Domenico. «Mi porto dietro un bagaglio invisibile con dentro la capacità di ascoltare, affrontare la fragilità e vivere la solitudine»
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L’ha chiamato “Péte péte se fasce u paréte” (pietra dopo pietra si costruisce un parete, un muretto). Un proverbio che sintetizza «la pazienza e la lentezza» per portare a termine qualcosa di più grande come può essere un viaggio a piedi da Giovinazzo ad Alessano. Il protagonista è il 52enne giovinazzese Carlo de Palma che domani mattina, domenica 21 ottobre, si metterà in cammino dalla chiesa di San Domenico dopo la messa delle 8.

Circa 240 km in dieci tappe (Bitritto, Turi, Alberobello, Villacastelli, Oria, San Pancrazio Salentino, Leverano, Galatina, Ruffano e infine Alessano) secondo una tabella di marcia che prevede una ventina di km al giorno, dormendo «presso comunità parrocchiali o amici» per giungere sul luogo dove sono custodite le spoglie mortali di don Tonino in una data non casuale: il 30 ottobre, il giorno in cui 36 anni fa Antonio Bello fu ordinato vescovo della diocesi di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo.

«Avevo questo desiderio da un po’ di tempo – racconta de Palma -. Durante gli anni della gioventù ho frequentato don Tonino, facevo parte del movimento spirituale “Vivere In” e ancora adesso vivo nel suo ricordo. A luglio scorso ho saputo che nove pellegrini hanno percorso a piedi il tragitto da Molfetta a Alessano. Quella è stata la molla perché anch’io provassi questa esperienza».

Se il viaggio contiene già di per sé una dimensione spirituale, il cammino a piedi sublima perfino questo concetto. «Dalle nostre parti la cultura del cammino non è molto sviluppata ed è un peccato perché invece sarebbe molto utile – afferma il giovjnazzese -. Per me questa non è solo una prova fisica ma anche spirituale. Oltre allo zaino mi porterò dietro un bagaglio invisibile con dentro la capacità di ascoltare, affrontare la fragilità e vivere la solitudine».

sabato 20 Ottobre 2018

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