La pace è un sentimento, e come tutti i sentimenti, si coltiva. Non servono molte parole per spiegare quello che ha spinto le tante associazioni giovinazzesi ad organizzare una marcia per dire «no» alla guerra, e di essere al fianco di una popolazione costretta sotto le bombe che cerca di sopravvivere alla follia di pochi. All’appello hanno risposto in tanti, e tra i tanti molti i bambini. Il lungo serpentone umano ha mosso ieri mattina i primi passi da piazza Vittorio Emanuele andando a toccare punti «nevralgici». Come il molo di ponente, dove sorge una stele dedicata a Don Tonino e che si vorrebbe sia intitolato ai Costruttori di Pace, a piazza delle Rimembranze con il Calvario che a questo punto non è solo il simbolo della Passione di Cristo ma di tutte le vittime delle guerre, alla villa Comunale, al piazzale dell’Aeronautica. Con un popolo, quello giovinazzese, che per una volta è unito sotto le bandiere della pace.
Attualità
Tante persone e tanti bambini alla Marcia per la Pace
Toccati i punti nevralgici della città
Queste marce non servono a nulla perché non spiegano i bambini cosa sta succedendo veramente in Ucraina. Sono solo retorica di adulti che tentano di manipolarli.
I bambini dovrebbero studiare a scuola gli eventi con la mediazione degli insegnanti. Devono prima studiare e poi ad esprimere giudizi con cognizione di causa. È il fondamento di ogni educazione. Non posso o in nessun caso portati in piazza come riempitivo di manifestazioni di adulti interessati.