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Rifiuti abbandonati in campagna: la denuncia di un lettore

La Redazione
Rifiuti abbandonati e bruciati lungo le strade di campagna
Immondizie lasciate lungo le strade e a volte bruciate. Un serio danno per la salute pubblica
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«Il vostro giornale è uno dei pochi megafoni della voce dei cittadini e per questo segnalo lo scempio silenzioso che si ripete da molto tempo nelle campagne di Giovinazzo». Così comincia la lettera di un nostro lettore (bontà sua), che denuncia lo scempio in cui si trovano le stradine di campagna a ridosso anche delle zone periferiche della città. La lettera è firmata ed è accompagnata da alcune fotografie più che eloquenti.

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«Molto spesso – si legge nelle lettera – soprattutto quando soffiano brezze di terra, dal tramonto fino alle prime luci del mattino si sentono nel centro abitato odori di bruciato che non danno di rami o legna (piacevoli da sentire) ma di plastica bruciata. Come tutti ormai sanno i fumi di combustione della plastica o dei rifiuti contengono molte sostanze altamente tossiche che si accumulano sulle superfici, nei terreni, piante, animali e ovviamente vengono anche assorbite da chi in questi luoghi ci vive con gravi conseguenze sulla salute. Le vicende della "Terra dei fuochi" ci insegnano molto a riguardo». Più volte il fuoco appiccato nelle campagne ai rifiuti è stato segnalato. Non solo rifiuti solidi urbani, laterizi o legna. Ma anche copertoni e plastiche varie. Le più pericolose se incendiate.

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«È innegabile – scrive il nostro lettore – che di notte qualcuno bruci rifiuti in campagna. Potrebbe trattarsi di agricoltori scellerati che bruciano le vecchie pacciamature di plastica o le vecchie coperture delle serre o altri rifiuti. Potrebbe trattarsi di cittadini o artigiani spregevoli che anziché smaltire i rifiuti li bruciano in campagna. Potrebbe trattarsi anche di organizzazioni criminali che bruciano rifiuti smaltiti illegalmente o frutto di traffici non meglio identificati.

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In questo scenario è indispensabile che le forze di polizia comunali, regionali o statali si attivino per indagare e sopprimere questi reati ambientali. Anche la sola perlustrazione dell'agro, effettuata quando si percepiscono strani odori, con l'osservazione dai punti sopraelevati può dare buoni risultati». Tra droni e fototrappole la ricerca dei vandali potrebbe essere fruttuosa. E come segnala il nostro lettore, la Polizia locale è dotata di un drone acquistato proprio per dare la caccia a chi abbandona i rifiuti.  «Per cosa viene usato? – chiede il nostro lettore – Molti Comuni pugliesi hanno dotato i droni di termocamera per scovare ed individuare il luogo dei roghi notturni (problema che era presente anche in altri città che è stato soppresso). Considerato che tale piaga affligge il nostro paese da molto tempo, perché Giovinazzo non fa altrettanto a tutela della salute pubblica?

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La nostra città ha già molte gravi criticità ambientali (ex AFP, scorie siderurgiche sparse sul territorio e sul litorale, Discariche S.Pietro Pago e Bitonto in cui c'è di tutto, uso intensivo di diserbanti e pesticidi nelle colture intensive di uliveto) che gravano pesantemente sulla salute dei giovinazzesi e sulle statistiche epidemiologiche. Non sopprimere questo ulteriore disastro sarebbe scellerato». Insomma quello che il nostro lettore chiede è una azione continuata per stanare chi deturpa l’ambiente e, peggio, attenta alla salute pubblica. «Sul versante rifiuti abbandonati in campagna – si legge nella lettera – i volontari di 2hands hanno fatto un lavoro incredibile di sensibilizzazione e di raccolta. Incredibili veramente. Ma un'associazione per quanto volenterosa e forte non può ripulire tutto il territorio di Giovinazzo. Le istituzioni con molte più risorse a disposizione dovrebbero fare molto di più per sopprimere e azzerare il fenomeno dell'abbandono di rifiuti». Lo stato di degrado delle nostre campagne è ancor più visibile in questo periodo con l’avvio della campagna olearia.   

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«Le condizioni sono drammatiche – conclude il lettore – E pensare che da lì viene il cibo che mangiamo. In particolare vorrei segnalare la situazione rivoltante sulla provinciale per Bitonto che questi giorni è stata percorsa da numerosi pellegrini di Giovinazzo e di altre località che si recavano ai SS. Medici.  È una lunga discarica a cielo aperto, (amianto, pneumatici, macerie di edilizia, casseforti, materassi, indumenti, mobili, buste di rifiuti già differenziati-vetro-plastica) e in alcuni casi resti di roghi. In alcuni tratti c'è quasi da non credere ai propri occhi; i tratti dismessi della vecchia strada provinciale e i lembi di terra attigui sono completamente coperti di rifiuti, quasi inaccessibili».

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mercoledì 3 Novembre 2021

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