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Un tavolo tecnico per far fronte all’emergenza rifiuti abbandonati per strada

La Redazione
rifiuti abbandonati
A chiederlo sono i sindaci della Città metropolitana. Il 14 incontro in Regione
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Cola Olidda, zone mare, direzione Molfetta; località Castello; Cola Olidda zona monte, direzione Molfetta; via Terlizzi e tratto di via Bitonto; completamento via Bitonto e complanare Pietra Rossa; aree e complanari S.S. 16 Bis. Sono tutte le aree che l’a Impregico, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Giovinazzo ha ripulito dai rifiuti abbandonati «selvaggiamente» come scrive il sindaco Tommaso Depalma, su incarico del Comune. Le operazioni di rimozione si sono svolte dal 24 al 30 settembre. Quella dell’abbandono dei rifiuti lungo la costa e nelle aree rurali è una emergenza che coinvolge non solo Giovinazzo ma tutto il territorio provinciale. Per questo, in occasione della presentazione della candidatura della città di Coversano a capitale della cultura per il 2024, approfittando della presenza di tutti i sindaci della Città Metropolitana di Bari, è stato chiesto un tavolo tecnico per far fronte all’emergenza.

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«Ci siamo coordinati per stabilire un gruppo di lavoro che il prossimo 14 ottobre si riunirà nella sede della Regione Puglia – ha affermato Depalma – L’intento è quello di trovare una strategia che porti a liberare gli agri comunali dai rifiuti e a mettere sotto controllo le strade extracomunali. Il tavolo serve a coinvolgere gli Enti sovracomunali perché è del tutto evidente che senza l’aiuto di Regione Puglia, Anas, Città Metropolitana di Bari e Province non sarà possibile vincere questa battaglia. In sintesi, si sta lavorando su più fronti per fronteggiare questa emergenza, che è sempre più emergenza, dettata dalla stupidità e dall’inciviltà dell’essere umano».   

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mercoledì 6 Ottobre 2021

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Graziano
Graziano
2 anni fa

Spero che i rifiuti non siano lasciati apposta dagli stessi che poi mirano agli appalti per toglierli. La cronaca giudiziaria ci lascia molti esempi.

Pasquale
Pasquale
2 anni fa

Ogni dubbio è lecito anche quello di Graziano.

È necessario che le istituzioni cittadine vigilino per prevenire e sopprimere i reati ambientali anche con l'ausilio della tecnologia.

Ad esempio perché non viene utilizzato il drone in dotazione alla polizia urbana di Giovinazzo (notizia apparsa su tutti i giornali cittadini) per scovare i roghi serali e notturni di rifiuti con l'ausilio di una termocamera? (Come fanno altri Comuni)

Giova ricordare l'inestimabile impegno di 2hands e dei tanti volontari che si sono sostituiti alle istituzioni in questi mesi.
Quanto sarebbe costata alle casse pubbliche tutta l'attività di pulizia gratuita dei volontari?

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