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Una proteina naturale per combattere i tumori del fegato

Mino Ciocia
Mino Ciocia
Giannelli e Dituri del de Bellis di Castellana Grotte
La ricerca del de Bellis di Castellana diretto dal giovinazzese Tommaso Stallone
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Non solo Covid. La ricerca va avanti anche su altri binari e sullo studio di altre patologie, soprattutto quelle legate ai tumori. Con «scoperte» che appaiono rivoluzionarie, come nel caso della cura e della lotta dei tumori del fegato. Proprio in questo campo, a indicare la strada per nuove terapie, è il pool di ricercatori che agisce presso l’Irccs de Bellis di Castellana Grotte, un istituto che è diretto dal giovinazzese Tommaso Stallone. La scoperta riguarda l’azione benefica di una proteina naturale prodotta dall’organismo umano, Proteoglicano-4 (in sigla Prg-4) il suo nome. I ricercatori hanno scoperto che stimolando la presenza o l’autoproduzione di questa proteina a livello epatico, l’efficacia dei farmaci in uso per contrastare la patologia, aumenta. E quindi i dosaggi di quei farmaci possono essere dimezzati, con ovvie ricadute in termini benefici perché diminuiscono gli effetti collaterali. Quegli effetti che rappresentavano il più grande ostacolo, spesso insormontabile, nella lotta all’epatocarcinoma (HCC), ossia il quinto tumore in ordine di frequenza e il terzo per malignità. «È stato capovolto l’approccio alla ricerca – è stato il commento di Stallone – guardando all’interno dell’organismo le soluzioni per contrastare la patologia». E il risultato è arrivato. Il de Bellis di Castellana è un punto di riferimento per tutte le malattie che riguardano l’apparato gastro intestinale. È una struttura ospedaliera specialistica a carattere scientifico, e quindi un centro di ricerca. Come tale è considerato tra i primi 10 centri in Italia. Conferma la sua posizione proprio grazie alle conclusioni della ricerca condotta dal team guidato dal direttore scientifico Gian Luigi Giannelli. La Prg-4 è una proteina con attaccati alcuni zuccheri. Nell’organismo umano funge da lubrificante per e articolazioni e per gli occhi. «La sua maggiore produzione – ha spiegato il biologo ricercatore Francesco Dituri – agisce sui tessuti tumorali comportando una migliore sopravvivenza del paziente, inducendo i farmaci tradizionali usati per frenare l’avanzamento del carcinoma – ad essere più efficaci nel distruggere le cellule tumorali». La ricerca, che è stata già pubblicata su «Cell Death and Disease», importante rivista scientifico accademica, apre nuovi orizzonti per la lotta al cancro «migliorando – come dice Giannelli – l'efficacia delle terapie oncologiche e individuando nuovi bersagli cellulari. Ora stiamo ampliando le nostre ricerche a tutti i tumori gastrointestinali». Soddisfazione per il direttore generale dell’Irccs Stallone che plaude alla nuova strategia di intervento nei confronti dei tumori gastrointestinali. «È tanto innovativa – ha concluso – da essere ora al vaglio di commissioni internazionali e nazionali brevetti. Senza dimenticare che l’impiego di questa proteina è stato di recente approvato dalla Food and Drug Administration statunitense, l’equivalente dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco».

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mercoledì 20 Gennaio 2021

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