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ISCRO, ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi

Savino Alberto Rucci
Savino Alberto Rucci
inps
L'indennità finanziata con 70milioni di euro
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Tra le misure inserite nella legge di bilancio 2021 spicca l’Iscro, «Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa»

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Tale sussidio emergenziale, finanziato con 70,4 milioni di euro, è di fatto un ammortizzatore sociale per i lavoratori autonomi, una sorta di cassa integrazione.

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La Iscro potrà essere erogata dall’Inps, in via sperimentale, dal 2021 al 2023 agli iscritti alla Gestione Separata che siano titolari di partita Iva da almeno 4 anni, nell’anno precedente alla presentazione della domanda abbiano avuto un reddito di lavoro autonomi inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomi ottenuti nei tre anni precedenti, non siano assicurati presso altre forme di previdenza obbligatoria o titolari di reddito di cittadinanza e siano in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria.

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Per richiedere la Iscro si deve presentare domanda online all’Inps: sarà l’istituto a versare gli importi entro il 31 ottobre degli anni in cui sarà sperimentata l’indennità: 2021, 2022 e 2023.

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L’importo dell’indennità Iscro non potrà essere inferiore a 250 euro mensili, ma nemmeno superiore agli 800 euro mensili. Sarà pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito certificato dall’Agenzia delle Entrate.

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Chi riceverà l’indennità dovrà partecipare a corsi di formazione professionale gestiti dell’Anpal, con modalità ancora da definire. La chiusura della partita Iva fa decadere anche il diritto alla Iscro.

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Non potranno richiedere la Iscro gli scritti agli ordini professionali, nonostante rappresentino una parte essenziale del comparto autonomo e stiano subendo la crisi quanto gli altri lavoratori indipendenti.

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lunedì 18 Gennaio 2021

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