E’ allo studio l’ipotesi di sospendere l’invio di ben 50 milioni di atti già pronti a partire almeno per altri due mesi, fino almeno al 31 marzo con l’ipotesi di un’ulteriore finestra fino al 30 aprile legandola alla nuova deadline dello stato di crisi sanitaria.
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Nonostante la crisi politica in atto si pensa ad un piano almeno in due tempi: subito dunque un’ulteriore proroga, come anticipato, al 31 marzo o addirittura al 30 aprile per “allinearsi” alla data della nuova probabile estensione dello stato di emergenza. Poi un intervento per garantire la ripartenza delle notifiche in sicurezza.
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E su questa «fase 2» le soluzioni ipotizzate sono diverse. Da un lato, c’è la possibilità di allungare i tempi di prescrizione per consentire di diluire nel tempo anche la notifica delle nuove cartelle datate 2021 che si andrebbero ad aggiungere a quelle 2020 non ancora consegnate, creando un effetto-ingorgo sugli uffici della riscossione e un contraccolpo pesantissimo su imprese, autonomi e cittadini.
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Dall’altro, l’ipotesi di una nuova rottamazione con la possibilità di saldare le cartelle che verranno inviate con lo sconto di sanzioni e interessi.
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