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“Corri per il Bello”, nel nome di don Tonino

Elena Albanese
La Fiat Uno di don Tonino nel bosco della comunità Casa
Nella comunità Casa di Ruvo partiranno e si concluderanno le celebrazioni per il 25esimo anniversario della morte dell'indimenticato Vescovo della Diocesi. Si comincia domenica 29 ottobre
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«Le celebrazioni per il 25esimo anniversario della morte di don Tonino Bello di fatto cominciano qui domenica 29 ottobre e terminano sempre qui il 21 aprile con la marcia diocesana “Dal centro alla periferia”». Ci tiene a farlo notare Luigi Sparapano, direttore del settimanale Luce e Vita, durante la presentazione di “Corri per il Bello”, che si terrà tra dieci giorni nel bosco della comunità Casa di Ruvo di Puglia, nata nel 1984 proprio per volere dell’indimenticato Vescovo.

Mentre la sua Fiat Uno si lascia avvolgere dagli ultimi raggi di sole e gli aghi di pino seccano sul parabrezza, don Tonino sembra non essere mai andato via da questo luogo «Bello», come lo definisce il delegato vescovile don Francesco De Lucia. Un luogo che, a più di trent’anni dalla sua nascita, vuole fortemente rilanciarsi. Anche attraverso questa «manifestazione di fraterna compagnia – prosegue don Francesco -, un ritrovo d’altri tempi di sana sportività».

“Corri per il Bello” è infatti una corsa campestre non competitiva che si svolgerà negli oltre dieci ettari di bosco della comunità in tre circuiti di diversa lunghezza, «pensati per renderla fruibile a tutti, non solo agli atleti», come spiega Lorenc Feleqi della Netium Giovinazzo. Al momento le iscrizioni, effettuabili online, sono state circa 80, ma si punta a 200 partecipanti.

«L’occasione – dice Giulio Pisani, vicepresidente dell’associazione Casa – rappresenta anche un’opportunità, la prima, per chi non ha mai avuto la fortuna di conoscere don Tonino, di apprezzare una delle sue più grandi opere. È bellissimo poter permettere a tutti quanti di fruire di questo parco, che ci ricorda anche il rapporto che il vescovo aveva con la natura».

L’evento è molto importante anche per gli ospiti del centro di recupero, a cui si dà la possibilità di «essere protagonisti». Sono infatti tutti coinvolti a 360° nell’organizzazione: renderanno il bosco accessibile per la corsa, realizzeranno i trofei che verranno consegnati a fine gara, daranno supporto pratico e manuale all’allestimento. E «fargli sentire che il loro contributo ad una grande manifestazione è qualcosa di unico è forse la più bella cosa che possiamo regalare a questi ragazzi», conclude Pisani.

venerdì 20 Ottobre 2017

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