«È andata al di là delle più rosee aspettative In base ai nostri tempi credevamo di finire tra i primi dieci, invece abbiamo vinto». È raggiante Luigi Foglio, al ritorno da Abu Dhabi, dove venerdì scorso, insieme a Giancarlo Tricasi Candiano e Joseph Maynard, ha vinto la prima prova dell'Itu World di triathlon a staffetta.
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Foglio, qual è stato il segreto del vostro successo?
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«La ricognizione del campo di gara che abbiamo fatto il giorno prima è stata decisiva. Ho provato il percorso di nuoto e mi sono accorto che c'era una corrente che spingeva verso la parte destra del campo. Quindi alla partenza della gara mi sono tenuto sulla sinistra, riuscendo ad arrivare più facilmente in boa rispetto agli altri, che invece hanno dovuto nuotare controcorrente l'ultimo tratto. Questa scelta tattica ci ha premiato. Infatti siamo rimasti in quattro, gli altri erano staccati di circa 150 metri».
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Poi cos'è successo?
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«A quel punto ho deciso di non forzare e di rimanere con i migliori, tanto sapevo che nelle altre due frazioni eravamo messi molto bene. Io sono uscito dall'acqua secondo, ma eravamo praticamemente tutti attaccati. Infatti in bici Giancarlo è passato subito in testa e Joseph è letteralmente volato nella frazione di corsa. Loro che vivono ad Abu Dhabi, inoltre, a differenza degli altri non hanno risentito dell'aumento della temperatura che è passata dai 24° del giorno prima ai 34° di quello della gara».
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Infatti avete staccato la seconda squadra di più di 5'.
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«Siamo stati perfetti, non abbiamo sbagliato i cambi e abbiamo interpretato bene la gara, tanto da ricevere i complimenti dalla Fitri (la Federazione triathlon, ndr). Il vantaggio che avevamo accumulato ci ha permesso anche di arrivare al traguardo in parata. Infatti se non c'è un testa a testa il regolamento permette a tutti i componenti della squadra di correre insieme gli ultimi 30 metri, tagliando il traguardo uniti».
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Dopo la gara come avete festeggiato?
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«Abbiamo festeggiato insieme agli altri italiani che erano presenti. La sera ci siamo concessi una birra, che peraltro non è facilissimo da trovare in posti come questi. Poi subito a letto, perché la mattina dopo avevo il volo di ritorno molto presto».
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Un'esperienza da rifare quindi.
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«È stato tutto bellissimo, a partire dal circuito, uno dei top per questa disciplina. Ma anche per l'organizzazione e per l'aria che si respirava: ci sono gli atleti migliori del mondo ma sono tutti disponibili a darti consigli e ad allenarsi con te. Peccato che la prossima gara sia in Australia, non esattamente dietro casa. Però quando il circuito tornerà in Europa, verranno disputate diverse tappe tra Inghilterra, Germania, Olanda e Svezia, magari riusciamo a partecipare ad uno o due eventi. Certo per raggiungere questo obiettivo ci servirebbe anche qualche sponsor che ci dia una mano».
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C'è qualcuno in particolare a cui vuole dedicare questa vittoria?
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«Mia moglie Titti. Noi ci alleniamo anche 6 giorni su 7 e lei non ha mai smesso di supportarmi e tifare per me. Anzi mi dice: "Vai ma non ti ritirare senza una medaglia" (ride). Dopo aver tagliato il traguardo ho però subito pensato a mio padre Domenico, che è venuto a mancare due anni fa. Lui sarebbe stato contento e orgoglioso».
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Qual è il prossimo obiettivo di Luigi Foglio?
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«Il 21 maggio c'è l'Acquathlon a Giovinazzo organizzato dalla Netium. La mia squadra, composta da Andrea, Taffero, Angelo, Antonio, Arcangelo, Beppe, Checco, Domenico, Enzo, Fabio Pansini e Fabio Ottonelli, Giorgio, Kay, Luigi Piscitelli e Cancellario, Savino, Simone e Maurizio, insieme all'allenatore Antonello Mastrofilippo, che ringrazio perché senza di loro non avrei avuto la carica per andare così forte, è agguerritissima. Non ce ne sarà per nessuno».
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