“Senza Piume”, la compagnia teatrale giovinazzese di Damiano Nirchio e Anna De Giorgio ha vinto il premio “Eolo“. Il riconoscimento nazionale per il teatro destinato agli spettacoli che hanno debuttato nel corso della stagione 2016-17 è stato consegnato ieri sera a Milano da Filippo Del Corno, assessore alla cultura del Comune.
I premi – “Ahia!”, di “Senza Piume” prodotto dai Teatri di Bari, ha vinto il premio per il miglior spettacolo di teatro per ragazzi e giovani del 2017, per la miglior drammaturgia, quella di Damiano Nirchio e per la miglior interpretazione, quella del topo di gommapiuma di Raffaele Scarimboli.
Le dichiarazioni – «Per la prima volta nella storia del premio, un solo spettacolo porta a casa tre riconoscimenti- ha spiegato Damiano Nirchio-. E questa volta lo fa una piccola compagnia come Senza Piume, che nasce e vive a Giovinazzo, che ha visto persino una grande realtà come i Teatri di Bari sposare il suo progetto e trasformarlo in una propria produzione. Un triplice riconoscimento nazionale molto ambito che ripaga anni di sforzi, fatica e sacrifici, spesso passati in solitudine. Io e Anna de Giorgio dedichiamo i Premi al tutta la squadra che ci ha accompagnato nelle fasi di produzione e non solo. E sopratutto, come dice già lo spettacolo, alle persone amate che sono “andate via” e a quelle che alla fine decideranno di “arrivare”».
Le motivazioni – Miglior spettacolo: «Mettendo in scena un fantasioso “Ufficio nascite”, luogo dove le anime si preparano a nascere sotto le indicazioni di un impiegato Topo che segue le direttive del Supremo Direttore, si interroga sulle ragioni più intime e nel medesimo tempo dolorose dell’esistenza umana, per mezzo di suggestioni poetiche proposte con garbo in cui rimangono indimenticabili le figure della protagonista, una sempre bravissima Lucia Zotti, e soprattutto del topo-Fantozzi a cui Raffaele Scarimboli dà una credibilità assolutamente perfetta di incredibile resa».
Miglior drammaturgia: «Partendo ancora una volta dalle sue esperienze di operatore sociale, si interroga in modo profondo, poetico e intriso di ironia, sulla vita e sul suo senso, ripetendo con ancora più grazia e divertimento il già notevole esito della precedente creazione di “Senza Piume” “Dalla parte del lupo”».
Miglior interpretazione: «Dipendente unico e indifeso lavoratore, che segue in modo puntiglioso tutte le direttive del Supremo Signor Direttore nel fantasioso Ufficio Nascite, in cui si ambienta lo spettacolo, luogo dove la anime si preparano a nascere, Topo a cui Raffaele Scarimboli dà una credibilità assolutamente perfetta, di incantevole resa».