Spettacolo

Damiano Nirchio racconta la terza edizione di “Teatro Diffuso”

Tommi Bonvino
Anna de Giorgio e Damiano Nirchio
La rassegna, al via venerdì 3 marzo, è intitolata "Questi fantasmi". Sei appuntamenti in cartellone e un ospite d'eccezione: Vito Signorile
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Venerdì 3 marzo partirà la terza stagione di "Teatro Diffuso", la rassegna, ideata da "Senza Piume", capace di sfidare le leggi della natura: portare attori e spettacoli in una città in cui manca un teatro. 

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«Non è una nostra idea, non siamo certo i primi a portare il teatro di qualità in posti che non nascono con questa vocazione – spiega Damiano Nirchio – sono esperimenti nati a cavallo tra gli anni '60 e '70, che abbiamo deciso di riproporre a Giovinazzo facendo della necessità di trovare spazi per la rappresentazione artistica una virtù. La sfida è provare a cucire addosso a spazi che non sono stati pensati per il teatro degli spettacoli in grado di cambiare la propria natura e adattarsi ai luoghi che li ospitano».
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nUn progetto che quest'anno è stato reso possibile grazie alla collaborazione degli esercenti. «Con questo terzo anno il progetto di teatro diffuso si avvicina al nostro ideale: non più un solo locale che ospita una serie di spettacoli, ma una rete di attività commerciali, non solo di tipo ristorativo. Purtroppo ci sono ancora una serie di step da superare, per i quali servirebbe un sostegno deciso da parte degli enti, in primis il Comune, per coprire almeno le spese di comunicazione e organizzazione necessarie a ripagare gli investimenti fatti dagli esercizi commerciali aderenti. Di fatto, nonostante i nostri tentativi e le tante promesse, al momento una proposta culturale di questo tipo non è mai stata ritenuta prioritaria dall'amministrazione, nonostante si svolga in un periodo in cui non ci sono vere iniziative di promozione culturale e turistica. Abbiamo ricevuto richieste di adesione da parte di tante attività commerciali, che potremmo accontentare se ci fosse una cornice in grado di creare una gestione più logica e sostenbile».

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Un'esperienza, quella giovinazzese, che potrebbe aspirare a modelli sperimentati con successo altrove. «Il modello più vicino a quello che vorremmo realizzare a Giovinazzo è il "Sistema Garibaldi", creato a Bisceglie grazie al lavoro del direttore dell'omonimo teatro, Carlo Bruni – racconta Nirchio-. La differenza sostanziale di questo progetto è la presenza come fulcro di un teatro comunale, ristrutturato e messo nelle mani di una direzione artistica importante. Questa esperienza può aiutarci a comprendere meglio come il teatro diffuso non sia solo un'alternativa di ripiego a quello tradizionale, ma anzi può diventare volano per questo e creare un indotto di pubblico».
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nCosa aspettarci quindi per questa terza edizione della Rassegna? «Non abbiamo raggiunto il numero ideale di esercenti ma siamo comunque cresciuti. Ospiteremo un cartellone di sei appuntamenti con compagnie pugliesi che girano da tempo i teatri di tutta Italia e un ospite di rilievo, il decano del teatro barese Vito Signorile, che ha aderito con grande gioia al progetto e porterà in scena il suo storico "Ragù", spettacolo su usi e costumi tipici del capoluogo noto in tutto lo Stivale», afferma Nirchio.
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nE se qualcuno si chiede se attori e compagnie possano sentirsi sminuiti nel portare i propri lavori in luoghi ben diversi dalle sale teatrali, è lo stesso Nirchio a smentire questa ipotesti: «Gli amici e colleghi che in questi anni hanno preso parte alla rassegna lo hanno fatto condividendo a pieno il progetto, arrivando spesso con la convinzione di fare un piccolo sacrificio in termini di spazi e dotazioni e andando via con la voglia di tornarci quanto prima, perchè hanno sempre trovato un pubblico attento e partecipe, che cerca un'interazione durante e dopo gli spettacoli che spesso i contenitori ufficiali non permettono».
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nContenitori ufficiali che purtroppo mancano in città: «La strada per dotare Giovinazzo di una struttura degna esiste – afferma Nirchio-, ed è tutta nella volontà di chi amministra il paese di saper ascoltare i bisogni reali della popolazione. Se nei primi due anni di programmazione abbiamo sempre dovuto "rimandare indietro" diversi aspiranti spettatori, avendo quindi una domanda che superava l'offerta, significa che c'è un grande bisogno di iniziative culturali. Prima ancora di costruire, ristrutturare, acquisire o convertire un immobile con questo scopo occorre creare il contenuto virtuale, ovvero la presa di coscienza della necessità di poter finalmente usufruire di spettacoli in condizioni ottimali e avere un punto di riferimento culturale anche nella nostra città»

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La terza edizione della rassgna di "Teatro Diffuso" a Giovinazzo, che porta l'evocativo titolo di "Questi Fantasmi", partirà venerdì 3 marzo presso il Vecchio Caffè con il monologo “Digiunando davanti al mare” con Giuseppe Semeraro, della compagnia Principio Attivo Teatro, già vincitori del prestigioso Premio Eolo nel 2010.

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giovedì 23 Febbraio 2017

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