Spalla

Il giorno più brutto, Bari abbandona il calcio professionistico

Nicola Palmiotto
Cosmo Giancaspro
La cordata Radrizzani-Napoli si ritira. Decaro: «Sconfitta che brucia. Ora però non bisogna mollare»
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L’Fc Bari 1908 alza bandiera bianca. Il calcio nel capoluogo pugliese sarà costretto a ripartire dalle serie inferiori a solo quattro anni dal fallimento dell’As Bari. Le ultime speranze si sono spente di fatto ieri intorno alle 16 quando Andrea Radrizzani, l’imprenditore lombardo già proprietario del Leeds United, si è tirato fuori dalla trattativa nella quale era si era impegnato insieme all’ingegnere barese Ferdinando Napoli.

«Negli ultimi giorni abbiamo valutato attentamente la possibilità di investire nell’As Bari (Fc Bari 1908, ndr) insieme ad altri partners e investitori locali – scrive Radrizzani in una nota ufficiale -. Purtroppo il poco tempo disponibile per eseguire una due diligence dettagliata e approfondita consona ad una operazione con un alto profilo di rischio ci costringono a malincuore ad abbandonare questa idea e sfida. Auguriamo che la società possa essere salvata e restiamo disponibili a valutare future collaborazioni e investimenti».

La ricostruzione delle ore febbrili di trattative la fa proprio Ferdinando Napoli, cofondatore di Edilportale, a Radio Selene. Stando a quanto ha dichiarato l’imprenditore, dalla visione delle carte sociali sarebbero spuntati altri contenziosi. La trattativa però va avanti. Edilportale aumenta la quantità del proprio investimento portandolo a 700mila euro e gli inglesi sembrano convincersi. Ma ormai il tempo è finito: sono le 15.30 e servono due ore perché il bonifico di Radrizzani arrivi sui conti correnti dell’Fc Bari, un lasso di tempo che gli inglesi stimano non sufficiente per assolvere a tutte le incombenze previste (pagamento F24 e sottoscrizione della polizza) e avere la certezza di scrivere il club alla B. «C’è stata un momento in cui sembrava fatta – sospira Napoli -. Poi è arrivata la rabbia per essere arrivati all’ultimo minuto».

All’assemblea dei soci verosimilmente non resterà che dichiarare l’impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione e la contestuale messa in liquidazione della compagine sociale. Ma la società biancorossa, almeno fino alla tarda serata, preferisce restare in assoluto silenzio.

Adesso la palla passerà al sindaco Decaro, al quale verrà consegnato il titolo sportivo. Il primo cittadino dovrebbe stabilire tempi e modi per affidare nelle mani di qualcun altro la rinascita di un sodalizio calcistico che porti il nome della città. Intanto nel frattempo Nicola Canonico, presidente del Bisceglie, ha cambiato la denominazione della squadra in As Bari 2018, chiedendo alla Figc l’autorizzazione allo spostamento della squadra che milita in serie C.

«Questo è un brutto giorno non solo per il calcio barese, ma per tutta la città – è il pensiero di Decaro affidato ad una nota -. È il giorno di una sconfitta, che brucia mille volte di più di tutte le sconfitte sul campo. Ci abbiamo provato tutti a fare tutto quello che era possibile. Ho provato anche io, forse andando oltre le competenze di un sindaco. L’ho fatto da responsabile di una grande comunità, l’ho fatto da cittadino e anche da tifoso. Ora però non bisogna mollare. Dobbiamo continuare con tutte le nostre forze a lavorare perché a Bari il calcio non finisca in questo pomeriggio di luglio. Non lo merita la città, non lo meritano i suoi tifosi».

Se sarà Eccellenza, serie D o altro adesso è difficile stabilirlo. Resta poco da aggiungere. Restano solo le lacrime.

martedì 17 Luglio 2018

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