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In ricordo di Alfredo Reichlin, la prima volta in Puglia con Tommaso Sicolo

La Redazione
Alfredo Reichlin
Le memorie di uno dei padri della sinistra italiana scomparso alcuni giorni fa
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Alfredo Reichlin, uno dei padri della sinistra italiana, è venuto a mancare lo scorso 21 marzo, all’età di 91 anni. In pochi lo sapranno, ma il suo primo comizio in piazza l’ha tenuto proprio a Corato. Esattamente 55 anni fa.

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Il ricordo
nReichlin ricorda il l'esperienza in Puglia all’interno del libro “Il midollo del leone. Riflessioni sulla crisi della politica” edito da Laterza nel 2010, proprio primo paragrafo, «Il tempo lungo che ho vissuto».

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«La profonda emozione di riscoprire gli italiani, il paese vero: le borgate, le fabbriche, i braccianti. Ricordo – scriveva Reichlin – quando arrivai a Bari da Roma una sera tanto tempo fa (erano i primi anni ’60) per assumere la direzione dei comunisti pugliesi. Non conoscevo nessuno. Cenai in una squallida trattoria con Tommaso Sicolo, il mio vice, un operaio di Giovinazzo di straordinaria intelligenza. Stazza 110 chili. Non avevo mai visto mangiare un piatto così grande di pastasciutta.

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Mi comunicò che il giorno dopo dovevo fare un comizio a Corato. Era la prima volta che parlavo in piazza. Non so quello che dissi. Ricordo solo una piazza immensa e un mare di coppole. Gli zappatori. In Puglia incontrai una umanità: i compagni. Mi trovai immerso nella vita di un partito che era anche una straordinaria comunità umana».

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Perché la Puglia
nReichlin scelse di stare dalla parte di Pietro Ingrao quando si contrappose a Palmiro Togliatti. Una decisione che nel marzo del ’62 – quando aveva 37 anni – gli costò il posto da direttore del quotidiano fondato da Antonio Gramsci nel 1924, “L'Unità”. Reichlin lo dirigeva già da sette anni.

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Mentre il Pci di Togliatti sosteneva la decisione di Mosca di mandare i carri armati a Budapest, l’Unità cominciava per la prima volta a raccontare le contraddizioni del socialismo reale nei Paesi dell’Est. Reichlin viene convocato da Togliatti, la direzione de “l’Unità” passa a Mario Alicata e Reichlin viene spedito in Puglia, a fare il segretario regionale.

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Chi era Alfredo Reichlin
nNato a Barletta il 26 maggio 1925, all'età di cinque anni Reichlin si trasferì a Roma, dove il padre Pietro esercitò la professione d'avvocato. Partecipò alla Resistenza con le Brigate Garibaldi, facendo parte dei Gap. Reichlin fu fra i gappisti romani catturato nel 1944 dai fascisti. Nel 1946 si iscrisse al Partito Comunista Italiano, di cui fu uno dei dirigenti più importanti per circa trent'anni.

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Allievo di Palmiro Togliatti, fu vicesegretario della Federazione Giovanile Comunista Italiana e nel 1955 entrò ne l'Unità, di cui dopo un anno diventò vice-direttore. Promosso a direttore nel 1958, negli anni sessanta si avvicina alle posizioni di Pietro Ingrao, le più a sinistra nel partito. Quando l'attrito tra Togliatti e la corrente di Ingrao diventa inconciliabile, Reichlin è allontanato dai quadri de l'Unità per far spazio alla direzione di Mario Alicata.

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Da segretario regionale del Pci in Puglia fu molto attento alla questione meridionale, alla quale dedicò anche alcune sue opere. Deputato nazionale fin dal 1968, durante gli anni Settanta entrò nella direzione nazionale del partito e collaborò con Enrico Berlinguer.

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Successivamente fu favorevole alle trasformazioni del partito da Pci in Partito Democratico della Sinistra prima, da Pds in Democratici di Sinistra poi, ed infine da Ds in Partito Democratico. Dal 1989 al 1992 fu "Ministro dell'Economia" del governo ombra del Partito Comunista Italiano. Sposato in prime nozze con la militante comunista (espulsa nel 1969 per aver aderito al gruppo de Il manifesto) Luciana Castellina, ha avuto due figli: Lucrezia e Pietro, entrambi economisti.

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sabato 25 Marzo 2017

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