Politica

L’Italia alle urne, alle 19 a Giovinazzo affluenza al 55,68%

La Redazione
Elezioni politiche 2018
Code ai seggi. Si rinnovano i due rami del Parlamento: Camera e Senato. Tutte le informazioni per il voto a Giovinazzo
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L’Italia oggi va alle urne, per le lezioni politiche che rinnoveranno i due rami del Parlamento: Camera dei Deputati e Senato.

L’affluenza

Alle 19 l’affluenza registrata a Giovinazzo é pari al 55,68% (9397 votanti). Il dato è superiore alla media della provincia di Bari (54,85%) e a quello della regione Puglia (53,68%), ma è inferiore a quello nazionale, che al momento si attesta intorno al 58%. Alle 12 invece a Giovinazzo si erano recati alle urne il 21,09% degli aventi diritto.

Code ai seggi

Le operazioni di voto a Giovinazzo, così come nel resto della nazione, stanno subendo qualche intoppo. In alcuni seggi in mattinata si sono registrate attese di 10-15 minuti per votare. L’inghippo sembra dovuto al cosiddetto bollino antifrode, che causa una procedura più lunga per la registrazione al seggio dei votanti.

Quando e dove si votan

Si voterà soltanto oggi, domenica 4 marzo, dalle 7 alle 23 nei diversi seggi elettorali. A Giovinazzo sono 23: Papa Giovanni (1-7), San Giovanni Bosco (8-12), Marconi (14-17), Don Saverio Bavaro (18-20), Rodari (21-23). Le sezioni sono indicate sulla tessera elettorale e ogni Comune può fornire maggior informazioni sulle proprie sezioni.n

Chi può votare
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Per la Camera (scheda rosa) può votare chiunque abbia compiuto 18 anni entro il 4 marzo; per il Senato (scheda gialla) può votare chiunque abbia 25 anni, sempre entro il 4 marzo. Gli elettori per la Camera sono più di 46 milioni, quelli per il Senato poco meno di 43 milioni. Gli italiani all’estero hanno già votato: avevano tempo fino al primo marzo.n

Cosa serve per votaren

È necessario presentare un documento d’identità e la tessera elettorale. Chi non ce l’ha o l’ha smarrita potrà richiederla presso l’ufficio elettorale del Comune, che sarà aperto al pubblico durante tutta la durata delle operazioni di voto.
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La legge elettorale

Alle elezioni politiche si andrà a votare con la nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum bis. È un sistema misto maggioritario e proporzionale, che prevede 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato, ciascuno dei quali avrà il proprio vincitore. A questi vanno aggiunti i collegi proporzionali – 63 per la Camera, 34 per il Senato – che eleggeranno i restanti parlamentari. Sono 18, infine, i deputati e senatori eletti nella circoscrizione Estero. Il Rosatellum prevede un candidato di coalizione e un listino bloccato legato a ciascuna lista, nessun voto disgiunto e una ripartizione dei seggi sul quale peseranno anche le cosiddette “quote rosa“

Come si votan

Il voto è unico e non è prevista la possibilità del voto disgiunto. Sull‘unica scheda saranno riportati i nomi dei candidati per i collegi uninominali e plurinominali. Sotto al loro nome ci saranno i simboli della lista o delle liste collegate, corredate dei nomi dei candidati nel collegio plurinominale. Due le modalità a disposizione: mettendo un segno sulla lista il voto andrà alla lista stessa e al candidato sostenuto all’uninominale; mettendo un segno sul candidato all’uninominale il voto viene esteso automaticamente alla lista e, nel caso di coalizione, sarà distribuito tra le liste che lo sostengono proporzionalmente ai risultati delle liste stesse in quella circoscrizione elettorale. Ammesse le pluricandidature: ciascuna lista può presentare il suo candidato in un collegio uninominale e in massimo 5 plurinominali.n

Il bollino antifroden

Da questa tornata elettorale, infatti, arriva il bollino antifrode, un tagliando realizzato dal ministero dell’Interno per evitare brogli e sostituzioni illecite. Tutte le schede avranno un bollino con un codice di riconoscimento, e dovrà essere il presidente di seggio a imbucarle nell’urna.
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I numeri per governaren

Secondo un calcolo sommario, alla coalizione o alla lista vincente servirebbe il 42% circa dei voti per ottenere una maggioranza assoluta. Da qui la possibilità che il partito o la coalizione vincente non abbia i “numeri” per fare un governo in autonomia. La ripartizione dei seggi tra le liste nei collegi proporzionali avviene su base nazionale per la Camera, su base regionale per il Senato.n

domenica 4 Marzo 2018

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