Si avvicinano le elezioni comunali e si intensifica la campagna elettorale. Stasera, sabato 29 aprile, alle 19 il candidato sindaco Antonello Natalicchio (Pd, Nuova Giovinazzo, Udc, Con Antonello-Area Progressista), incontrerà i cittadini nella piazzetta di via Agostino Gioia, nei pressi della fontanina pubblica.
«Da questo sabato -scrive Natalicchio in una nota- inizieremo con gli incontri di quartiere per dare voce alla gente, perché ci racconti quello di cui ha bisogno, ci dica cosa manca in città per vivere bene: nei miei anni di amministrazione ho incontrato i cittadini tutte le settimane ed erano liberi di incontrare il sindaco nella sua ‘casa’, sapevano benissimo dove trovarmi e quando. Per le strade, in città e non solo nelle occasioni ufficiali. E vogliamo continuare ad ascoltare i cittadini ‘a casa loro’».
Il programma elettorale
Nel programma elettorale – prosegue il comunicato- Natalicchio mette al primo posto il Piano Urbanistico Generale, ridefinizione della zona di espansione oltre la ferrovia (c.d. C3), risanamento ex AFP, aggiornamento dei piani esecutivi delle zone artigianali, definizione zona ASI, decoro urbano, la restituzione all’associazionismo locale di spazi di progettazione per eventi culturali e turistici, valorizzazione delle sinergie tra volontariato culturale e filiera imprenditoriale turistica. E poi un progetto che sarà una vera chicca per la città con la voglia di diventare una perla della Puglia.
«Mi preme innanzitutto tranquillizzare i cittadini e chi mi sostiene: sono qui, a Giovinazzo, nella mia casa, con la mia famiglia vicino, con il mio lavoro di dirigente scolastico nell’Istituto Alberghiero di Molfetta. La mia trasferta lavorativa, per chi se lo stesse ancora chiedendo, è durata dal 1 settembre 2008 al 30 giugno 2010: che io sia stato fuori più a lungo è una menzogna. Nell’impresa amministrativa non c’è da perdere, c’è da mettere in comune: io metto di parte mia il tempo, la passione, l’esperienza, la cultura e le competenze che ho, i valori di libertà e giustizia sociale. Tagliare nastri di opere pubbliche cantierizzate da altri non è la mia ambizione: restituire alla comunità un progetto credibile di futuro, questo sì».